Rovereto

lunedì 5 Agosto, 2024

Il vescovo Tisi dedica un pensiero a Iris Setti durante le celebrazioni della patrona: «Prendiamoci l’impegno di lottare contro la violenza»

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Un momento commovente, oggi, al parco Nikolajewka
Il vescovo Tisi durante le celebrazioni

Il vescovo Lauro Tisi ha celebrato ieri, con la città di Rovereto, la patrona Maria Ausiliatrice e il ricordo del voto che ai primi del ‘700 salvò la città della Quercia dalla distruzione. Una giornata nella quale, ieri pomeriggio al parco Nikolajewka, si è dedicato un pensiero anche ad un altro anniversario, drammatico in questo caso, che cade proprio il 5 agosto: l’uccisione brutale, un anno fa, di Iris Setti.
La ricorrenza
Il 5 agosto 1703, per essere preservata dalle distruzioni portate dal generale francese Vendôme in Vallagarina, la città di Rovereto, per decisione del Civico Consiglio, si affidò alla protezione di Maria Ausiliatrice, patrona principale della città, e fece voto di celebrare ogni anno il 5 agosto la memoria solenne di ringraziamento. Da allora, la città non ha mai saltato la celebrazione di quel giorno con una giornata che prevede, come è stato anche ieri, la celebrazione eucaristica e nel pomeriggio il rosario, il vespro e la processione con la lettura del voto e l’offerta del cero votivo da parte della sindaca Giulia Robol a nome della municipalità. La celebrazione si completa con un triduo di preparazione: il 2 e 3 agosto, sempre in San Marco, ci sono state infatti la recita del rosario e della messa con meditazione mariana; il 4 agosto di nuovo la preghiera del rosario, i primi vespri e, a seguire, il concerto in onore di Maria Ausiliatrice eseguito dall’Accademia di Musica Antica di Rovereto.
Le celebrazioni
Il vescovo Lauro Tisi, nell’omelia del mattino, ha guardato alla figura di Maria Ausiliatrice, che ha definito «vigorosa» nella sua capacità di ascoltare e porsi domande sulla vita e sulla realtà. Una capacità che, ha sottolineato Tisi, sfugge all’uomo contemporaneo nel momento in cui «si illude di capire il presente ma manca della capacità di ascolto. Dobbiamo invece fermarci per porre attenzione vera alla realtà e agli altri. Il futuro è di coloro che promuovono l’altro e lo star bene delle persone, perché solo così tutti possono stare bene». Il vescovo ha quindi rivolto ai presenti un appello alla pace. Nel pomeriggio, sempre monsignor Tisi ha invitato a «sposare il grazie come metodo di esistenza. Anche per confutare quella bislacca abitudine che si dica “mi sono fatto tutto da me”. Noi esistiamo perché ci sono gli altri, non facciamo nulla se non ci appoggiamo agli altri. Dio aiutaci a toglierci dal cuore la fake news che per essere se stessi bisogna sbarazzarsi degli altri, che non abbiamo bisogno di nulla. E liberiamoci dal pensiero che la diversità sia da combattere, torni la differenza ad abitare l’umano, torniamo alla differenza, ognuno di noi è una differenza meravigliosa pensata dall’eternità. Tante teste, tante idee non è una brutta cosa, anzi, benissimo. Siamo fatti per danzare nella diversità, non per fare una cacofonia». E poi non è mancato il ricordo a Iris Setti: «Questa sera non possiamo dimenticare che la nostra sorella Iris è stata travolta dalla violenza e ha conosciuto la morte. Il pensiero va ai suoi cari perché è inconsolabile la perdita di qualcuno che si ama. Non è vero che il tempo cancella, il tempo dilata: prendiamoci l’impegno di lottare contro la violenza, perché non accada più che una donna debba avere paura ad andare per strada».