Trento

domenica 11 Agosto, 2024

Muse, quattro candidati per la direzione

di

In lizza Massimo Bernardi, Piero Genovesi (Ispra), David Gruber e Andrea Sforzi

Il Muse potrebbe essere a un passo dall’aver trovato il nuovo direttore dopo il pensionamento di Michele Lanzinger avvenuto lo scorso 29 febbraio. L’uomo che ha guidato il museo per ben 32 anni, come ricorda la pagina del museo in una nota dedicata ai saluti, era riuscito a raggiungere grandi risultati non solo a livello quantitativo, portando solo nel 2023 440mila visitatori (in 10 anni hanno varcato le porte del museo più di 4 milioni e mezzo di persone, consacrandolo tra i primi 15 musei italiani più visitati in assoluto e primo tra i musei scientifici), ma anche a livello qualitativo, portando al Muse riconoscimento internazionale e un sempre prezioso lavoro di ricerca. Sono quattro i candidati che sono stati chiamati a raccogliere l’eredità di Lanzinger e che il prossimo 13 settembre dovranno affrontare il colloquio decisivo nella sede della Provincia. In ordine cronologico di convocazione, si dovranno presentare in sala Winkler Massimo Bernardi, direttore dell’ufficio ricerca e collezioni museali del Muse, Piero Genovesi, responsabile per Ispra della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità, David Gruber, dal 2018 direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e Andrea Sforzi, attuale direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma.
Bando internazionale
Come aveva preannunciato l’assessora alla cultura Francesca Gerosa lo scorso marzo, il respiro del concorso istituito per scegliere il sostituto di Lanzinger sarebbe stato internazionale, senza però escludere la possibilità di un’assunzione trentina. Secondo Gerosa, l’identikit del futuro direttore del Muse si poteva riassumere così: «Capacità manageriali, capacità di intrecciarsi e dialogare con il territorio, ma anche con realtà internazionali e ovviamente con il mondo della scienza». Qualità che la Provincia ha individuato in due volti noti nell’ambito scientifico del Trentino e in due candidati esterni.
Candidati trentini
I due candidati trentini saranno anche i primi a presentarsi a colloquio. Massimo Bernardi, paleontologo, dal 2008 respira l’aria del Muse: prima come responsabile delle collezioni paleontologiche poi, dal 2021, come sostituto direttore ufficio ricerca e collezioni museali. È l’unico, tra i candidati, che ha lavorato a stretto contatto con Michele Lanzinger, elemento a suo favore che potrebbe essere considerato in un’ottica di continuità del lavoro dell’ex direttore del Muse. Bernardi è anche il candidato più giovane con i suoi 39 anni. Il secondo, Piero Genovesi, è responsabile per l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità e tra i promotori del progetto di reintroduzione dell’orso nel territorio trentino. Tra i massimi esperti mondiali di specie aliene, collabora con i principali organismi internazionali, come la Convenzione per la Biodiversità delle Nazioni Unite e la Commissione Europea, e presiede il gruppo specialistico dell’Unione Mondiale Conservazione Natura (Iucn) sulle specie invasive. Dal 2018 al 2022 è stato inserito nella lista dei più citati ricercatori del mondo (Highly Cited Researchers). Nel 2024 ha scritto il libro «Specie Aliene», pubblicato da Laterza mentre il suo libro per ragazzi «Per un pugno di ghiande» è stato premiato «Libro per l’Ambiente» nel 2019.
Candidati nazionali
Il terzo candidato è l’altoatesino David Gruber. Dal 2018 è al comando del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, un incarico che assunse a soli 34 anni. Il suo curriculum vanta esperienze internazionali, dal dottorato di ricerca in Astrofisica presso l’Istituto Max-Planck in Germania ai cinque anni al Planetario Südtirol Alto Adige come comunicatore scientifico. Gruber si definisce «un astrofisico con la passione per la comunicazione scientifica». Ultimo ma non per importanza è il toscano Andrea Sforzi. Zoologo, esperto di eco-etologia e conservazione dei vertebrati, è stato per 12 anni consulente faunistico per il Parco Regionale della Maremma. Dal 1991 al 1997 ne ha assunto la direzione come libero professionista, ruolo formalizzato nel 2010.