La questione

martedì 13 Agosto, 2024

Centro culturale Santa Chiara da profondo rosso: debito di 2,3 milioni di euro. Degasperi: «Si faccia chiarezza»

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Il consigliere provinciale di Onda denuncia il «buco nero». A gravare, le spese delle Feste Vigiliane e della Trentino Music Arena

La situazione dei conti del Centro Servizi culturali Santa Chiara è da profondo rosso, e la colonna sonora dell’omonimo film di Dario Argento sembrerebbe quanto mai attuale davanti alle cifre che parlano di un buco di 2,3 milioni di euro. È quanto denunciato in un’interrogazione dal consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi e che viene confermato da un documento interno alla struttura che tratteggia la situazione debitoria dell’ente culturale trentino controllato dalla Provincia ma di cui sono soci anche il Comune di Trento e quello di Rovereto. La natura del debito ha un principale indiziato, lo stesso che un anno fa aveva lasciato un buco di 750mila euro, ossia gli eventi estivi organizzati alla Trentino Music Arena e poi in seconda battuta l’organizzazione delle Feste Vigiliane. Elementi su cui ora Degasperi chiede chiarezza alla giunta competente nella figura dell’assessora Gerosa per quanto riguarda la gestione dell’ente ma anche nella figura del presidente Fugatti che ha tenuto per sé la competenza sui grandi eventi e quindi dei concerti organizzati a Trento Sud. «E fortuna che Gerosa in primavera, quando stanziò 1 milione di euro per l’estate di musica a San Vincenzo aveva promesso attenzione ai conti» commenta laconico Degasperi. Intanto che la situazione sia in subbuglio lo conferma anche il fatto che al 30 luglio scorso il cda del Santa Chiara non solo non ha approvato il bilancio infrannuale, ma ha addirittura richiesto la presenza o dell’assessora Gerosa o del presidente Fugatti alla prossima riunione del cda affinché diano garanzie sull’impegno della Provincia rispetto ai conti del Centro.
Degasperi: «Un buco nero»
Nella sua interrogazione Degasperi muove i suoi passi ricordando la promessa di attenzione ai conti fatta da Gerosa e sottolineando come la Provincia avesse stanziato un milione di euro per la «progettazione e programmazione nella predetta area, di una stagione di eventi ed iniziative di rilevanza provinciale, nazionale, internazionale». Una programmazione che avrebbe però dovuto garantire «l’equilibrio di bilancio, anche reperendo ulteriori finanziamenti o sponsorizzazioni da terzi soggetti». Progetti ambiziosi che però sarebbero stati disattesi dalla realtà dei fatti tanto che, scrive Degasperi, «la situazione del Centro servizi culturali Santa Chiara sarebbe critica al punto da metterne in discussione l’equilibrio economico finanziario proprio a causa della voragine generata dalla gestione della Music Arena». Secondo Degasperi «lo squilibrio relativo alla gestione della spianata di San Vincenzo risulterebbe pari a 3,1 milioni di euro a fronte del sopra ricordato milione stanziato dalla Giunta provinciale lo scorso aprile» con un disavanzo quindi di 2,1 milioni di euro. Ma al debito derivato dai concerti a Trento Sud si aggiunge anche quello relativo alle Feste Vigiliane, evidenzia Degasperi, e pari a 334mila euro per un disavanzo complessivo quindi di 2,3 milioni di euro «che, già da solo, dilapiderebbe l’intero fondo di dotazione (1,9 milioni), salvo ulteriori iniezioni di soldi pubblici che a questo punto risulterebbero indispensabili per garantire la sopravvivenza del Centro». Degasperi conclude dicendo che «se quanto ricostruito dallo scrivente fosse confermato ci troveremmo di fronte ad una incredibile superficialità gestionale» e interrogando la giunta sui motivi delle maggiori spese legate alle Feste Vigiliane e alla Trentino Music Arena, per quale motivo due die tre componenti del collegio dei revisori dei conti dell’ente abbiano rassegnato le dimissioni e quando verranno sostituiti e con quali tempistiche si intende intervenire per mettere in sicurezza i conti dell’ente. «L’area di San Vincenzo si è trasformata in un vero e proprio buco nero per i fondi pubblici – conclude Degasperi – Anni fa dicevo scherzando che sarebbe stato meglio se fosse rimasta un’area incolta. Oggi lo penso un po’ più seriamente. Intanto è evidente che serva più chiarezza e anche risposte. Chi ha autorizzato spese più alte di quanto previsto?».
Il documento
Che la situazione sia complessa lo conferma anche una relazione del collegio dei revisori dei conti dell’ente risalente a fine luglio, proprio dopo la mancata approvazione del bilancio da parte del cda, e di cui il «T» ha visionato il contenuto. «La proiezione di bilancio al 31.12.2024 – scrivono i revisori dei conti – riporta una perdita pari a 2,3 milioni di euro. Tale proiezione di bilancio non risulta essere stata approvata». La relazione spiega che il disavanzo tra costi complessivi (circa 12,6 milioni di euro) e ricavi complessivi (circa 10,3) sia «sostanzialmente dovuta al maggior disavanzo rispetto alle previsioni dell’organizzazione delle Feste Vigiliane e della Trentino Music Arena». Nella nota si legge che i prospetti sui due eventi e le proiezioni per la fine dei concerti estivi «evidenziano dei notevoli squilibri economici rispetto a quanto originariamente previsto a budget». Per quel che riguarda le Vigiliane la relazione evidenzia «un maggiore disavanzo di circa 334mila euro dovuto sia a un aggravio dei costi che ad una riduzione dei ricavi» e i revisori dei conti chiedono alla direzione del Centro «una relazione in cui vengano dettagliati i motivi» che hanno generato la situazione ma anche «la documentazione attestante i rapporti con “Pro Loco Centro Storico Trento” a giustifica degli importi esposti nella rendicontazione». Passando alla gestione della Trentino Music Arena le spese sono risultate, tra effettive e previsioni, pari «3,1 milioni di euro a fronte dell’importo di 1 milione previso a budget». La relazione osserva che «l’importo assegnato risulta quantificato sulla base di un bilancio preventivo dell’iniziativa, a suo tempo predisposta dal Centro, da cui era emerso un disavanzo tra ricavi e costi per l’appunto di 1 milione di euro». Tradotto: con lo stanziamento si sarebbe dovuto arrivare in pari e invece «la rendicontazione presentata manifesta un ulteriore disavanzo di 2,1 milioni di euro». È stata quindi chiesta alla direzione una relazione «in cui vengano dettagliate le modalità in cui sono stati affidati gli incarichi ai fornitori più rilevanti con particolare riferimento al rispetto della normativa vigente in materia di appalti».
«Basta spese straordinarie»
Nella relazione si evidenzia che già in data 12 giugno scorso «la direzione aveva segnalato la necessità di rivedere pesantemente il preventivo dell’iniziativa» a causa di «maggiori costi a carico del Centro». Per questo motivo era stata fatta presente la necessità di segnalare la situazione agli uffici competenti della Provincia affinché l’equilibrio economico finanziario del Centro venisse garantito con «risorse aggiuntive atte a coprire il maggiore disavanzo». Un invito a cui però «non risulta che il Centro abbia dato corso con comunicazione formale agli uffici» della Provincia, né che da essa sia arrivato alcun riscontro. Secondo i revisori quindi «i dati esposti non permettono di garantire l’equilibrio economico finanziario del Centro». E considerato che la perdita prospettata, ossia 2,3 milioni di euro, è superiore al fondo in dotazione esistente pari a 1,9 milioni di euro. I revisori hanno invitato il Centro «a non adottare iniziative eccedenti l’ordinaria amministrazione in attesa che venga approvato una proiezione di bilancio che ripristini tale equilibrio». Ora la palla passa alla Provincia, del resto il debito è quasi interamente legato all’estate della Trentino Music Arena, non alla normale programmazione del Santa Chiara, toccherà alla giunta decidere come e se andare avanti su questa, finora infruttuosa, china.