martedì 13 Agosto, 2024

Ciak, si gira: un film realizzato da ragazzi e ragazze autistici e neuropatipici

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Progetto che ha visto la luce grazie all'associazione «Duechiacchiere e un sorriso» e seguito dal regista Andrea Baglio

Un cortometraggio scritto, diretto e interpretato interamente da ragazzi e ragazze neuroatipici.

Se l’ottava arte, negli ultimi anni, ci ha regalato numerose pellicole e serie tv sul disturbo dello spettro autistico, con attori affetti da questo disturbo o da altre condizioni di disabilità, il progetto che il regista Andrea Baglio ha portato avanti con la sua troupe e con i giovani dell’associazione DueChiacchiereUnSorriso è qualcosa di unico nel panorama nazionale: «L’idea che sta alla base di questo cortometraggio, che abbiamo proiettato per la prima volta in via ufficiosa proprio al campeggio ‘Happy Hippie 2024’  e girato a Marciaga di Costermano» ci racconta il regista, che nella sua carriera ha già all’attivo numerose collaborazioni con piattaforme come la Rai e Amazon Prime «è di rendere interamente protagonisti i ragazzi neurodivergenti di tutto il processo creativo.

La sceneggiatura è stata scritta da uno di loro, con l’ausilio di un particolare software (imprinting) che lo aiutava a strutturare la storia. Inoltre anche le inquadrature, le riprese, le ambientazioni sono state scelte dai giovani, in totale libertà e autonomia e in pieno rispetto della loro libertà creativa». La troupe si è limitata a fornire un supporto tecnico durante le riprese, cercando di influenzare il meno possibile il prodotto finale. «L’intento del film, di cui non voglio fornire anticipazioni per quanto riguarda la trama» continua Andrea «è quello di far emergere nella loro purezza i sentimenti e le emozioni umane di questi giovani. Molto spesso la cinematografia sul tema dei disturbi neuroatipici vuole indurre negli spettatori compassione, quasi pietà per le persone affette da questo tipo di disturbi. Quello che invece abbiamo cercato di mettere in risalto è la normalità e la genuinità di sentimenti ed emozioni che tutti noi proviamo, attraverso semplici sguardi, gesti e parole: abbiamo cercato di mettere in risalto la loro essenza. Posso dire, senza esagerare, che molti di loro sono riusciti a esprimersi con la stessa intensità che gli attori professionisti mettono nell’interpretare i loro personaggi. È questa la magia del cinema.»

Con Monica Bertoni, presidentessa di DueChiacchiereUnSorriso, Andrea sta già pensando a una presentazione ufficiale del corto a festival, eventi e occasioni dedicate. «Adesso dovremo metterci a un tavolo e parlare con Monica, ma anche con i genitori dei ragazzi e delle ragazze, dei luoghi e dei modi per presentare quest’opera. Sicuramente i primi eventi li organizzeremo in zona lago. Ad ogni modo, sono fermamente convinto che quel che abbiamo fatto debba essere divulgato. È anche attraverso questo genere di iniziative che si educa la comunità alla comprensione, alla conoscenza e al rispetto delle diversità e si realizza, nella sua concretezza, il valore astratto di una vera inclusione.» Eventuali premi per il cortometraggio saranno assegnati ai ragazzi e ragazze.