Il report Ispat
mercoledì 14 Agosto, 2024
di Tommaso Di Giannantonio e Davide Orsato
Da anni ormai si parla della criminalità in termini di realtà e percezione. Perché, nonostante il calo dei reati contro la persona (es. omicidi) e il patrimonio (es. furti), il senso di insicurezza ha spesso oltrepassato i numeri, i dati di fatto. Ora, però, le cose stanno cambiando. O almeno così sembra guardando gli esiti dell’ultima indagine sociale dell’Istituto provinciale di statistica (Ispat): nel 2023 solo il 6% delle famiglie trentine ha dichiarato di percepire un rischio di criminalità nella zona in cui abitano, contro il 23,2% nel 2015. È diventato addirittura l’ultimo dei problemi. Sono altre le preoccupazioni. Ad esempio si registra un incremento delle difficoltà di utilizzo del trasporto pubblico: una famiglia su quattro (il 24,1%) dichiara l’esistenza di tale criticità nella propria zona.
Rischio di criminalità
Il report è stato pubblicato nei giorni scorsi. Le percentuali derivano dall’elaborazione dei dati rilevati dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) attraverso il sistema integrato di indagini multiscopo, attivo dal 1998. Si tratta di un sistema di sondaggi che analizza i temi più importanti di rilevanza sociale, fra questi i problemi riscontrati nella zona di residenza o domicilio.
Per quanto riguarda il rischio di criminalità, per quindici anni un quinto dei trentini ha percepito un problema di questo tipo «vicino a casa». Nel 2001 il 18,4% degli intervistati sentiva il rischio delittuoso abbastanza presente o molto presente. Nel 2015 la percentuale è salita addirittura al 23,2%. Poi la percezione della criminalità si è attenuata: si è scesi al 9,2% nel 2020, al 9,5% nel 2022 e infine al 6% nel 2023.
Nello stesso arco temporale anche i reati sono diminuiti. Sempre secondo i dati Ispat, i delitti contro la persona denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria sono passati da 1.527 nel 2004 a 1.217 nel 2022. Va detto che i delitti contro l’incolumità e la libertà individuale (percosse, lesioni, violenze sessuali) sono aumentati di un centinaio. Mentre i reati contro il patrimonio (furti, rapine, estorsioni) sono calati da 11.983 a 8.590. «Il territorio trentino risulta da sempre meno problematico rispetto ad altre zone in Italia — è il commento che arriva dal commissario del governo di Trento, Giuseppe Petronzi — questo dato, raccontando la “percezione” delle famiglie, si situa in linea con lo stato delle cose. Questo non significa che non accadano cose che possono essere fastidiose e spiacevoli, ma è chiaro che i residenti in provincia sanno distinguere tra problemi generici e gli episodi di criminalità in senso stretto, andando oltre quello che, generalmente, è un dibattito su cui rischia di entrare di tutto».
Mobilità
Le problematiche maggiori sembrano concentrarsi sul fronte della mobilità. Il 32,6% delle famiglie dichiara di avere difficoltà di parcheggio, in lieve crescita rispetto al 29% nel 2022. Il 25%, invece, dice di avere problemi con il traffico, in calo rispetto al 27,5% nel 2022. Infine, una famiglia su quattro riscontra difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (il 24,1%) nella zona di residenza, un dato leggermente inferiore al 27,5% nel 2022, ma in aumento rispetto al trend storico.
Le condizioni delle strade
Quali sono le condizioni delle strade? L’11% delle famiglie rileva la presenza di sporcizia (contro il 14,2% nel 2022), il 21,7% dice che la rete stradale si trova in cattive condizioni (contro il 28,6% nel 2022) e infine il 17,1% denuncia una scarsa illuminazione stradale (contro il 12,7% nel 2022).
Dall’inquinamento ai rumori
Il sondaggio si sofferma, infine, sul livello di inquinamento percepito. Il 20,5% percepisce una scarsa qualità dell’aria, in linea con il passato. La percezione del rumore rimane più o meno sempre la stessa: il 18,8% delle famiglie dichiara la presenza di rumori eccessivi nella propria zona. In calo la percezione di odori sgradevoli (il 6,4%).