Il cronoprogramma
domenica 18 Agosto, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
Era il 12 febbraio 2016 quando i primi 153 migranti varcarono la soglia della Residenza Fersina, un’ex caserma militare riadattata in un centro di accoglienza. Oggi quella struttura – dove attualmente vivono circa 270 profughi – deve essere abbattuta per fare spazio al nuovo ospedale del Trentino. «I lavori di demolizione inizieranno tra un anno», spiegano dagli uffici della Provincia. Dove saranno trasferite le persone richiedenti asilo? Una delle ipotesi al vaglio di Piazza Dante prevede l’individuazione di più di una struttura, sempre a Trento, per l’accoglienza di queste persone, anche per prevenire le tensioni registrate nell’ultimo anno.
L’aggressione della serata di Ferragosto è stata la quinta in meno di un anno tra gli ospiti del centro, e il secondo tentato omicidio in meno di quattro mesi. Il ventinovenne di origine marocchina, colpito giovedì scorso con un cacciavite da un connazionale all’interno della residenza, è ancora in gravi condizioni. Il giovane resta ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento. È in carcere, invece, il ventottenne arrestato dai carabinieri la sera stessa dell’aggressione con l’accusa di tentato omicidio.
L’episodio ha riacceso il dibattito sull’accoglienza. C’è chi contesta la decisione della Provincia di concentrare tutte le persone richiedenti asilo su Trento. Gli stessi che criticano l’attuale gestione chiedono di ripristinare il sistema di accoglienza diffusa. Quel che è certo è che la Residenza Fersina dovrà essere demolita. «L’area rientra all’interno del cantiere del nuovo polo ospedaliero e universitario del Trentino», riferiscono dai piani alti della Provincia.
La struttura sarà abbattuta tra l’autunno e l’inverno del prossimo anno. Il cronoprogramma del nuovo ospedale, infatti, prevede l’inizio dei lavori a fine 2025. L’obiettivo è quello di chiudere il cantiere a settembre 2030. Il polo ospedaliero si svilupperà su un’area di circa 20 ettari in via al Desert. Mentre la futura sede della Scuola di Medicina sarà realizzata in un’altra zona, al di là del torrente Fersina, sempre nelle vicinanze. Provincia e Comune stanno ultimando il protocollo d’intesa sul disegno complessivo.
Nel triangolo nord dell’area di via al Desert — dove inizialmente era prevista la collocazione di Medicina — lo Stato realizzerà una nuova cittadella militare con 79 appartamenti per 316 uomini e donne dell’Esercito, a duecento metri dal centro per richiedenti asilo. La demolizione della Residenza Fersina apre un nuovo scenario per l’accoglienza. Il sistema attuale garantisce un massimo di 740 posti (contro i 1.400 ante 2018), quasi tutti a Trento: 290 alla Fersina e altri duecento tra le residenze Brennero e La Vela. Altre 250 persone sono seguite dal Centro Astalli di Trento, insieme alla Diocesi, in maniera diffusa sul territorio provinciale.
La Fersina rappresenta quindi la struttura più importante in termini numerici. La Provincia ha già avviato le prime interlocuzioni con lo Stato per la gestione degli attuali 290 posti. L’intenzione di Piazza Dante è quella di continuare a concentrare l’accoglienza su Trento. Ma una delle ipotesi allo studio prevede la predisposizione di almeno due strutture per quei 290 posti.