Il ricordo
domenica 18 Agosto, 2024
di Francesca Dalrì
«Il mio Henry era tutto ciò che avevo, lui era tutto per me, come io ero tutto per lui. Come farò ora?». Sono queste le parole che venerdì sera continuava a ripetere Jeanette Redolfi, la madre di Henry Schlagenauf, il motociclista morto nel pomeriggio del 16 agosto in un incidente stradale in val Venosta. Lo schianto è avvenuto poco dopo le 15, nel Comune di Silandro, in val Venosta poco dopo l’abitato di Corzes, quando la Yamaha su cui viaggiava Schlagenauf a una curva particolarmente insidiosa ha tirato dritto e si è scontrata contro un autobus turistico.
Nella casa di Mezzocorona Jeanette e Henry vivevano insieme da sempre: il quarantottenne aveva infatti deciso di dedicare la propria vita anche e soprattutto ai propri genitori. Prima si era preso cura di papà Giorgio, tra i fondatori della nota ditta di carrelli elevatori Sovecar, deceduto a causa del Covid, e poi della madre quasi novantenne. «Trovati una fidanzata», gli ripeteva spesso lei, ma lui non ne voleva sapere: «Aveva promesso a suo padre che si sarebbe preso cura della madre», racconta l’amica Ilaria Tait. Un’amicizia, quella tra Henry e Ilaria, nata proprio durante la pandemia, quando il marito di Tait e il padre di Schlagenauf vennero ricoverati assieme all’ospedale. Nessuno dei due riuscì a superare il Covid, ma da quella tragedia nacque un’amicizia proseguita anche negli anni successivi. «Una volta al mese andavo a trovarli, l’ultima volta c’eravamo sentiti al telefono a fine luglio dandoci appuntamento subito dopo Ferragosto – prosegue Tait –. Era una persona buona nell’anima, simpatico e generoso, quando sono stata male si è offerto più volte di accompagnarmi all’ospedale per le visite». Quando venerdì l’hanno chiamata per raccontarle quanto accaduto, Tait non voleva crederci: «Ho persino provato a fargli uno squillo sul telefono, mi sembrava impossibile non ci fosse più – ci confida –. Lo scriva pure a caratteri cubitali: era un ragazzo fantastico, d’oro. Amava la sua moto, ma era una persona giudiziosa, me lo ripeteva sempre: “Lo sai che sono prudente perché devo tornare a casa dalla mia mamma”».
Una descrizione confermata anche dall’amico motociclista Diego Frainer, accorso venerdì sera nella casa di Mezzocorona insieme a un gruppo di appassionati delle due ruote. «Sono andato più volte in moto con lui e andava sempre piano – racconta Frainer –. La stessa moto che aveva non era tra quelle che si scelgono per la velocità. Era una persona umile, riservata, generosa, con un gran cuore. All’apparenza poteva non sembrare un tipo molto socievole perché magari non partecipava alle sagre di paese, ma era sempre pronto ad accogliere tutti nella propria casa, quando andavamo a trovare lui e la madre, erano sempre contenti».
Oltre alla passione per la motocicletta e le auto d’epoca, Schlagenauf amava la montagna e la buona cucina: era solito dedicarsi alla preparazione del vino casalingo, seguendo la ricetta e la tecnica che gli aveva insegnato papà Giorgio grazie alle viti sotto casa.
Nonostante la sua riservatezza, Schlagenauf era persona nota, non solo a Mezzocorona ma in generale in Rotaliana. A voler dedicare a lui parole speciali è stato infatti anche il consigliere comunale di Mezzolombardo, già candidato sindaco alle elezioni di maggio Giorgio Devigili. «Carissimo Henry – ha scritto l’ex medico sul proprio profilo Facebook –, ti ho conosciuto quando eri solo un bambino, e fin dal primo istante ho percepito in te una dolcezza e una gentilezza che andavano dritte al cuore. Con il passare degli anni, sei cresciuto diventando un giovane speciale, con una riservatezza e una cortesia che rivelavano la nobiltà del tuo spirito. Poi, da uomo, hai continuato a donare te stesso con generosità, sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, senza mai chiedere nulla in cambio. Il vuoto che lasci nei cuori di chi ti ha amato, soprattutto in quello della tua adorata mamma Jeanette, è incolmabile, e anche nel mio resterà per sempre un segno indelebile. Ti ho voluto bene, Henry, e te ne vorrò per sempre. Riposa in pace, dolce anima».
«Henry era una persona educata e riservata, apprezzata per la sua gentilezza – aggiunge il primo cittadino di Mezzocorona Mattia Hauser –. La notizia ha addolorato tutta la comunità che ora si stringerà attorno alla amata mamma Jeanette».
L’ultimo saluto a Henry Schlagenauf sarà probabilmente mercoledì: la famiglia e gli amici sono ancora in attesa del nulla osta dei carabinieri altoatesini per il trasporto a casa della salma.