La vicenda

domenica 18 Agosto, 2024

Centro sociale Bruno, la cessione dello stabile divide e spiazza il centrodestra

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Il sindaco di Trento Ianeselli alla Provincia: «Si ragioni sugli spazi in generale»
centro sociale bruno

La svolta per il futuro del Centro sociale Bruno, con l’offerta di una soluzione che arriva direttamente dalla giunta provinciale, nello specifico dall’assessore al Patrimonio Simone Marchiori (Patt), lascia di stucco il centrodestra in città. Che sia infatti la Provincia a togliere le castagne dal fuoco su una vicenda ormai annosa, cedendo gratuitamente al Comune lo stabile di via Lung’Adige, è spiazzante: «Io rimango della mia idea — dice infatti il segretario cittadino della Lega Devid Moranduzzo — quella struttura va sgomberata, sono degli abusivi». E come lui la pensa il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Daniele Demattè: «Non è giusto agevolare queste persone, quando ci sono tante associazioni che pagherebbero l’affitto per un luogo in cui trovarsi, e invece non trovano alcuno spazio pubblico disponibile».

Il tema è però ad alto livello, e coinvolge i rapporti tra Comune e Provincia. Palazzo Geremia, infatti, non ha ancora detto sì all’offerta: a frenare l’accordo i possibili costi di ristrutturazione dell’edificio, che se fosse dato in comodato agli attivisti del Centro sociale dovrebbe essere messo a norma. Ma non è solo questo il problema, ed è il sindaco Franco Ianeselli che lo sottolinea: «La Provincia non può pensare di intervenire a spot sugli spazi urbani, il ragionamento deve essere complessivo». Il tema è dunque politico: «Insomma — aggiunge Ianeselli — alla richiesta del Comune di spostare il parcheggio delle bici della stazione dei treni, che sarà ristrutturata a breve, all’interno della stazione delle corriere, area di proprietà provinciale, la Provincia ha detto no. E la vicepresidente Francesca Gerosa ha detto pure che non si devono fare regali alla città di Trento, immagino perché governata dal centrosinistra. Ecco — afferma il sindaco — anzitutto vorrei ricordare alla vicepresidente che le bici sono usate soprattutto da chi arriva in città dalle valli».

Il sindaco chiede quindi che «si faccia una ragionamento globale sugli spazi». E così la pensa anche la segretaria di Sinistra Italiana Renata Attolini: «Io sono sempre intervenuta in sostegno del Bruno, un presidio di democrazia, di partecipazione. Ora, che la Provincia voglia cedere l’immobile è cosa positiva, tra l’altro da noi sollecitata più volte. Ma — aggiunge la segretaria — capisco anche la posizione del Comune di Trento, perché c’è da capire chi farà la ristrutturazione. E poi è vero che il ragionamento dev’essere complessivo sulla città, perché non ha senso togliersi di dosso i problemi ma allo stesso tempo non considerare tanti altri edifici provinciali in abbandono che potrebbero essere valorizzati». In ogni caso, la speranza di Attolini è che «si possa arrivare davvero a una soluzione, perché il Centro sociale deve poter continuare a esistere».

Tornando al centrodestra, al di là della coerenza con le loro posizioni di sempre, il segretario leghista Moranduzzo e il consigliere di Fdi Demattè ammettono lo spiazzamento: «Abbiamo letto dal vostro giornale. Approfondiremo, chiederemo all’assessore cosa intenda fare. E ci confronteremo». Se dipendesse da loro? «Sgomberare, sono abusivi».