La questione

mercoledì 21 Agosto, 2024

Centro culturale Santa Chiara e Music Arena, Gerosa: «Voglio vederci chiaro. Nel 2025 si andrà avanti»

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Sono in corso gli accertamenti per comprendere cosa non abbia funzionato. «In forse l’incarico al Centro culturale»

Responsabilità e rigore. Sono questi i valori che guidano l’assessora provinciale alla cultura Francesca Gerosa in questo momento complicato per i conti del Centro servizi culturali Santa Chiara, gravati dai costi, esplosi, dell’estate della Trentino Music Arena. Da una parte c’è la necessità di mettere in sicurezza le finanze di un ente che, al netto dei concerti estivi, ha numeri in salute ed è motore di tantissime iniziative culturali su tutto il territorio provinciale, dall’altra c’è anche la volontà di andare a fondo nei numeri e capire come mai, dall’iniziale stanziamento di 1 milione di euro allegato ad una delibera che sottolineava l’importanza di «controllare i costi», si è arrivati nella situazione attuale.
Assessora come ha reagito alla notizia del buco generato dall’estate della Trentino Music Arena?
«Siamo in fase di approfondimento. Vorrei rimarcare però che erano state date indicazioni chiare e una cornice ben definita all’interno del quale il Centro aveva la possibilità di muoversi. Questo è il compito della politica, la giunta dà le linee guida, indica la cornice e ci mette le risorse, chi le riceve poi le deve gestire al meglio. Volevamo fare le valutazioni alla fine di tutti gli eventi, alla luce di quanto emerso però stiamo già facendo tutti gli approfondimenti del caso. Ci sono numeri che onestamente non riesco a spiegarmi e per questo voglio vederci chiaro. La delibera di questa primavera era ben pensata e rimarcava l’importanza di dare attenzione, contenendola, alla spesa pubblica. Tutto questo accettando che l’investimento andava fatto, per coinvolgere i giovani e la popolazione in un’estate di musica e cultura, ma dentro criteri chiari».
Avevate finanziato gli eventi con 1 milione di euro. Forse si è trattata di una stima ottimistica? E chi aveva fatto le previsioni di costi?
«Ad ognuno il suo lavoro: la giunta dà le linee e i tecnici fanno i tecnici. Bisognerà capire qual è lo stato dell’arte e quali sono state le scelte del Centro Santa Chiara. Nel momento in cui ho individuato un budget e posto estrema attenzione sull’equilibrio di bilancio, anche sottolineando nella delibera la necessità di trovare altri finanziamenti tramite sponsorizzazioni, io come assessora credo di aver fatto una delibera precisa. Poi c’è chi queste linee le doveva recepire ed è giusto che oggi ci spieghi come ha operato. Posso dire che la delibera è frutto di un confronto politico e tecnico che è stato trasversale tra gli uffici provinciali e quelli del Centro. Anche le stime dei costi erano frutto di un confronto tra i rispettivi uffici tecnici. Del resto è lo stesso modus operandi che viene utilizzato in qualunque ambito: dalle politiche sanitarie a quelle per la casa e fino agli eventi musicali. Scopo dell’analisi voleva essere quella di ottimizzare le risorse pubbliche».
I conti dell’ente sono in profondo rosso. La Provincia ha dato garanzie?
«Credo che sia più corretto prima fare tutti gli approfondimenti, capire cosa sia successo e solo alla fine agire. Ricordo che i grandi eventi sono di competenza del presidente Fugatti, la seguiremo quindi insieme a più mani e più teste».
Ecco infatti ci può chiarire a chi fa capo la gestione della Trentino Music Arena?
«La seguiamo insieme. I grandi eventi fanno capo al presidente, mentre il Centro Santa Chiara a me. Giusto quindi che quando un grande evento viene inserito nella programmazione del Centro, la gestione sia condivisa».
Assessora i risultati dell’estate 2024, ma anche 2023, pagano il ritardo con cui si è partiti con la programmazione. Per il 2025 sarà diverso? C’è la volontà di andare avanti indipendentemente dai risultati di quest’anno?
«Sicuramente è importante approfondire i dati di questa stagione per capire cosa è andato bene e cosa invece no. È fondamentale, qualunque imprenditore lo farebbe e credo che anche il pubblico si dovrebbe orientare su questa direzione. È anche evidente che non ci si può organizzare all’ultimo. Quindi vogliamo analizzare la situazione per capire cosa fare in futuro, con la volontà di continuare a offrire forme di intrattenimento e cultura ai giovani e alla popolazione in un quadro definito e con un’organizzazione virtuosa».
E entro quando volete arrivare a una decisione?
«Molto presto. Entro metà ottobre tutto va definito e dato mandato. L’intendimento rimane quello di organizzare qualcosa anche per l’estate 2025, ma bisogna partire prima per far conoscere l’area e le attività e farla crescere. L’analisi comprenderà tutto, anche chi dovrà organizzare in futuro. Voglio capire se il Centro è la soluzione migliore, è una domanda che mi sto facendo. Non perché dubito delle capacità del Santa Chiara e dei suoi professionisti, ma perché deve già occuparsi di una grande mole di lavoro e va capito se può sobbarcarsi questo onere ulteriore o se è meglio affidarlo a qualcun altro».
E in tutto questo ad ottobre scade anche il Consiglio di amministrazione.
«Assolutamente e procederemo al rinnovo. Di nomi ancora non se n’è parlato, però l’intenzione è quella di arrivare entro i termini alle nomine, portando un’aria di rinnovamento e di competenze trasversali nei ruoli apicali del Centro».