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venerdì 23 Agosto, 2024

Kamala Harris conquista la Convention dem e accetta la candidatura: «Sarò presidente di tutti»

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La vicepresidente accolta dall'ovazione: «Non mi alleerò mai coi dittatori, fanno il tifo per Trump»

La Convention di Chicago si è conclusa tra l’entusiasmo del popolo democratico, dopo il discorso con cui Kamala Harris ha formalmente accettato la nomination alla Casa Bianca. “Per tutta la mia carriera ho avuto solo un cliente, il popolo. E in nome del popolo, accetto la nomination”, ha detto la vice presidente tra l’ovazione del pubblico. Le prime battute del suo intervento erano state dedicate a Joe Biden: “Joe, sono colma di gratitudine”. Poco prima, su X Biden aveva scritto, “Kamala e Tim ispireranno una generazione e ci guideranno nel futuro”.

Poi, gli auguri al marito Doug Emhoff per il decimo anniversario del loro matrimonio. E, ancora, il ricordo della madre: “Mi manca, soprattutto in questo momento”, ma “ci guarda dall’alto e sorride”.

Harris si è presentata non solo al pubblico di fede democratica, ma anche alla più vasta platea televisiva americana che in queste quattro serate ha seguito i lavori della Convention con numeri da record. Ecco allora il ricordo delle origini. “America, il percorso che mi ha condotto qui nelle ultime settimane è stato senza dubbio inaspettato.

Ma non sono estranea ai viaggi improbabili. Mia madre aveva 19 anni quando ha attraversato il mondo da sola, viaggiando dall’India alla California con un sogno incrollabile di diventare la scienziata che avrebbe curato il cancro al seno”.

Di nuovo, il ricordo delle origini, a Oakland: “E’ stata soprattutto mia madre a crescerci. Prima che potesse finalmente permettersi di comprare una casa, ha affittato un piccolo appartamento nell’East Bay.

Nella baia, o vivi sulle colline o in pianura. Noi vivevamo in pianura, un bellissimo quartiere operaio di pompieri, infermieri e operai edili, tutti che curavano i loro prati con orgoglio”.

E’ proprio alla classe media che ha voluto soprattutto rivolgersi Harris nel suo discorso. “Sappiamo che una classe media forte è sempre stata fondamentale per il successo dell’America. E costruire quella classe media sarà un obiettivo determinante della mia presidenza. È una questione personale per me. La classe media è da dove provengo”, ha detto, promettendo di creare “un’economia delle opportunità, dove ognuno avrà la possibilità di competere e di avere successo”.

Per conquistare la Casa Bianca, Harris ha bisogno di andare oltre l’entusiasmo suscitato tra i Democratici dalla sua campagna, lanciata appena un mese. “So che ci sono persone di diverse idee politiche che guardano stasera. E voglio che sappiate: prometto di essere un Presidente per tutti gli Americani”, ha detto.

“Queste elezioni sono non solo sono le più importanti della nostra vita, ma tra le più importanti nella vita della nostra nazione”, ha incalzato Harris, ammonendo la Convention e il pubblico televisivo dal rischio di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. “Sappiamo come sarebbe un secondo mandato di Trump. È tutto spiegato nel “Progetto 2025. Per molti versi, Donald Trump è un uomo poco serio. Ma le conseguenze del ritorno di Trump alla Casa Bianca sarebbero estremamente gravi. Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha appena stabilito che sarebbe immune da procedimenti penali”, ha detto la candidata democratica alla platea dello United Center di Chicago.

Su Trump e i Repubblicani, ancora frecciate: sulla questione dell’aborto sono “fuori di testa”. Ma c’è la possibilità di guardare al futuro, è stato il messaggio di Harris. “Con queste elezioni, la nostra nazione ha una preziosa e fugace opportunità di andare oltre l’amarezza, il cinismo e le battaglie divisive del passato.

Un’opportunità di tracciare una nuova strada da seguire. Non come membri di un partito o di una fazione, ma come americani”.

Poi, i passaggi sulla politica estera, in contrapposizione a Trump che “fa amicizia coi dittatori”. Harris ha promesso che sarà con forza al fianco dell’Ucraina e degli alleati della Nato”. Sull’altra grande crisi, la vice presidente non si è tirata indietro. “E’ ora che ci sia un accordo di cessate il fuoco e un accordo per gli ostaggi a Gaza”.

Quanto è accaduto negli ultimi 10 mesi è “devastante”, con “così tante vite innocenti andate perdute”.

Poi, ribadendo anche le posizioni di Joe Biden, Harris ha assicurato che sosterrà “sempre” il diritto di Israele a difendersi e “mi assicurerò sempre che Israele abbia la capacità di difendersi”. Con il presidente, ha assicurato, “stiamo lavorando per porre fine a questa guerra, in modo che Israele sia al sicuro, gli ostaggi vengano rilasciati, la sofferenza a Gaza finisca e il popolo palestinese possa realizzare il proprio diritto alla dignità, alla sicurezza, alla libertà e all’autodeterminazione”. Quanto ai nemici nella regione, “non esiterò mai a intraprendere qualsiasi azione necessaria per difendere le nostre forze e i nostri interessi contro l’Iran e i terroristi sostenuti dall’Iran”.

A conclusione del suo discorso, con la platea della convention in delirio, Harris è stata raggiunta sul palco dal marito Doug Emhoff, che l’ha baciata appassionatamente, tra l’imbarazzo divertito della vice presidente e il volume degli applausi della folla che aumentava.

Sul palco è salita poi l’altra coppia del ticket democratico, Tim e Gwen Walz. Insieme, hanno a lungo salutato e ringraziato il pubblico della Convention, mentre dal tetto dello United Forum scendevano migliaia di palloncini blu, rossi e bianchi sulle note ‘Freedom’, di Beyoncé, ormai diventata l’inno della campagna.