La storia
domenica 1 Settembre, 2024
di Adele Oriana Orlando
Le pro loco sono ricchezza di borghi e paesini di montagna, perché riescono a mantenere accesa la vitalità, senza dimenticare tradizioni e radici. O almeno, questa è la missione di uno dei più giovani presidenti: Edoardo Agostini. Nato il 7 aprile del 2000, laureando in triennale in studi internazionali, Agostini è pronto per iniziare il percorso per la laurea magistrale in Global and local Studies, nel dipartimento di sociologia all’Università di Trento e oggi guida anche la pro loco di Capriana. Se all’inizio della carriera universitaria Agostini aveva una visione più lontana, oltre confine, questo vivere il territorio in maniera attiva, lo ha riavvicinato. La sua ambizione lavorativa, oggi, è puntata verso la cooperazione, un vanto tutto trentino. «All’inizio ero più orientato verso le relazioni internazionali – racconta – poi mi sono spostato sempre più sulla cooperazione ed è accaduto grazie anche un po’ a questa esperienza nella pro loco. Il mio orientamento oggi, verso il mondo del lavoro, è nell’ambito della gestione territoriale, sullo sviluppo locale più precisamente».
Il cambio del direttivo
Agostini è entrato in pro loco da circa un anno. «Prima collaboravo, più che altro – rivela -. Poi, quando scoppiò la guerra in Ucraina in paese chiesero un po’ a tutti un aiuto per una raccolta fondi. Da lì sono andato a dare una mano, poi mi sono sentito sempre più coinvolto, fino a quando c’è stato il cambio di direttivo, dentro al quale sono entrato». Da qualche aiuto “spot” a un ruolo in prima linea. Agostini oggi è presidente e da quando è entrato nel direttivo, si è immerso totalmente in un mondo che gli sta dando molto. Il titolo di presidente lo indossa da quest’anno, perché il precedente ha fatto quello che molti direttivi e storici stanno facendo in Trentino: largo ai giovani, permettendo un cambio generazionale necessario per la sopravvivenza di realtà come le pro loco, realtà fondamentali e in mutamento, oggi. «L’anno prima di diventare il presidente di questa pro loco, ne ero il segretario e già si percepiva che presto ci sarebbe stato il cambio di guardia».
Agostini è il successore di Federico Goss, che ha fondato la pro loco del paese una decina di anni fa. Questa è infatti una pro loco molto giovane, oltre ad essere una delle poche esistenti in Val di Fiemme, che è un territorio che, come racconta anche Agostini: «Ha sempre spinto su un turismo di massa». Nell’era del ritorno alle tradizioni, alla terra e alle origini, ecco che una pro loco che riesuma la tipicità del posto, rispolverando le tradizioni, arricchisce un’intera comunità. «Ultimamente, di pro loco, ne stanno nascendo sempre di più – spiega Agostini -. Nel nostro caso ha salvato la vitalità del paese, che si stava spegnendo. Prima c’era l’associazione culturale dei giovani che si chiamava “Arcobaleno”, ma quando è scemata, la pro loco allora nascente, ne ha raccolto in parte l’eredità, portando novità importanti per il territorio. Adesso facciamo da capofila per tutte le associazioni su quasi tutto, eccetto quello che viene organizzato dagli alpini».
Tradizioni ed eventi rinnovati
Seppur giovane, la pro loco di Capriana è vero punto di riferimento per tutti quelli che puntano a tenere il paese vivo e con un occhio attento alle tradizioni. Le attività di punta di questa pro loco si traducono in due eventi che vengono organizzati sul territorio: uno è L’incanto del vino, una degustazione di prodotti della Val di Fiemme e della Val di Cembra che si è tenuto a fine luglio.
L’altro è più un momento pensato per famiglie e si chiama Magnatonda de Caoriana. Si tiene a fine ottobre, è l’occasione in cui viene organizzata una camminata enogastronomica. La prima manifestazione è un incontro tra la Val di Fiemme e la Val di Cembra, terre di confine con due anime che spesso si rispecchiano. La seconda è un incontro tra Capriana e Anterivo, in Alto Adige.
Quest’anno, poi, c’è stato un altro importante debutto. «Abbiamo svecchiato un evento che veniva organizzato negli anni precedenti e che si chiamava Caoriana Country Fest – racconta Agostini – Ora è diventato un evento per giovani, ma è ancora un “work in progress” perché abbiamo organizzato la prima edizione che è andata bene, ma stiamo ancora facendo dei test e abbiamo in mente di portarlo avanti». Ed è su questo che Agostini punta: proseguire, ristrutturare ciò che è stato progettato, dargli una veste attuale e che sia in linea con ciò che è diventata oggi la società, per mantenere in vita un paesino di montagna.