mercoledì 4 Settembre, 2024
di Giacomo Polli
Sono passati dieci mesi da quando i membri della Marcia delle Carrozzine hanno presentato al sindaco e alla giunta di Arco il progetto di sbarrieramento di quattro punti della cittadina al fine di rendere il territorio maggiormente accessibile anche ai disabili. Da allora, però, nonostante le importanti richieste, nessuno avrebbe dato loro risposte valide costringendo gli stessi ad organizzare una marcia nei luoghi più critici del comune con l’obiettivo di sensibilizzare le persone su questo tema, cercando dunque di smuovere l’opinione pubblica. «Il medioevo è passato da molto tempo – spiegano i membri – e non possiamo continuare a vivere in una città dove marciapiedi e negozi non sono fruibili a tutti». Appuntamento quindi a sabato 7 settembre, con la protesta che prenderà il via in piazza Tre Novembre e terminerà poi nel piazzale Segantini. Nel mezzo diverse tappe dove verranno messe in luce le principali barriere della cittadina, per una marcia che durerà complessivamente tre ore. Tra i presidi previsti, uno si terrà nella zona di Prabi, dove da tempo si richiede l’adeguamento dell’accesso al Sarca per consentire anche alle persone in carrozzina di raggiungere il fiume. Altri presidi saranno effettuati davanti ai negozi, dove gli scalini rappresentano un ostacolo per l’ingresso delle persone con disabilità. Il tutto, per lanciare un messaggio forte e chiaro all’amministrazione, la stessa che nel corso degli ultimi mesi avrebbe completamente ignorato i problemi esposti. «Hanno adeguato solo uno dei punti che abbiamo richiesto, facendolo oltretutto male. Ad oggi stiamo ancora aspettando che venga sbarrierato un piccolo muretto – proseguono i membri – e questo è vergognoso perché ci vorrebbe davvero poco tempo per farlo. Se ci venisse data l’opportunità potremmo anche farlo da soli, però dobbiamo arrivare a una soluzione perché non è ammissibile tutto ciò. Ogni spazio dovrebbe essere costruito pensando anche all’accesso delle carrozzine altrimenti non ci può essere l’uguaglianza che dovrebbe essere garantita dall’articolo tre della costituzione». Tra le proposte anche quella che vedrebbe il comune di Arco adottare il Peba, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche, già adottato dal comune di Riva del Garda. Questo, secondo gli organizzatori della marcia, sarebbe utile anche per provare a promuovere un turismo alternativo visto che in Italia sono presenti ben tre milioni di persone disabili. Oltre al un discorso economico, però, c’è anche un discorso di dignità: «Vorremmo solo avere la possibilità di essere autonomi – spiega Augusto Tamburini, referente della marcia – senza dover continuamente avere bisogno di essere aiutati nell’attraversare la città per superare buche, gradini, scalini e dislivelli». La manifestazione di sabato, inoltre, potrebbe essere l’occasione per riaprire un dialogo con la comunità politica: «Invitiamo sindaco e assessori a marciare con noi» aggiunge Tamburini. A sollevare ulteriormente i malumori all’interno dell’associazione, inoltre, la mancata regolarizzazione dei mezzi utilizzati: «In Italia le carrozzine non possono essere assicurate – prosegue Tamburini -. In paesi come l’Olanda questi sono mezzi che possiedono una targa. Anche il Belgio sta andando in questa direzione, invece qui sembra che non si voglia affrontare il problema. La legge va cambiata perché che quando sono sulla mia carrozzina – prosegue – non mi sento più un cittadino italiano»
L'annuncio
di Leonardo Omezzolli
A comunicare la notizia la vice sindaca di Riva Silvia Betta, felice per l’obiettivo raggiunto anche grazie alla disponibilità di spazio messa a disposizione dall’associazione Luogo Comune