L'iniziativa
giovedì 12 Settembre, 2024
di Francesca Dalrì
Puntavano a raccogliere mille firme, ma nel giro di appena due settimane ne hanno collezionate oltre novemila: 9.060 a voler essere precisi. È un successo insperato, ma che dimostra quanto il tema orsi sia sentito sul territorio della Val di Non, quello raccolto da Orietta Menapace, la presidente dell’associazione Ciamp, nonché la promotrice della raccolta firme nata per chiedere l’indizione di un referendum sul tema dei grandi carnivori a livello di Comunità di valle. Un’iniziativa che segue quelle già intraprese nelle Giudicarie e in Val di Sole. In estate i vicini solandri avevano raccolto oltre seimila firme: ben un cittadino sottoscrittore su tre. Le aspettative di Menapace per il proprio territorio erano decisamente più basse: l’obiettivo era raggiungere le mille firme previste dall’articolo 28 dello statuto della Comunità della Val di Non e necessarie per procedere all’indizione del referendum. «Questo risultato dimostra due cose – commenta soddisfatta la promotrice –. Innanzitutto che il problema è molto sentito da tutto il territorio: è la paura di non poter più andare in montagna o al parco giochi che ha spinto le persone a firmare, oltre naturalmente alla solidarietà nei confronti della famiglia Papi e dei nostri vicini solandri. Tra i sottoscrittori ci sono stati tantissimi boscaioli e ditte di legname che si sono fatte carico dell’iniziativa raccogliendo le firme nei propri uffici. Il secondo risultato inaspettato è invece la scoperta che il territorio è unito e compatto: non era affatto scontato, perché la nostra è una valle grande con tanti paesi dispersi».
Nelle scorse due settimane, per firmare la sottoscrizione nonesa si sono fatti avanti persino i proprietari di seconde case (la cui sottoscrizione non è però valida perché non residenti) e gli abitanti della parte tedesca della Val di Non (che però, anche in questo caso, non sono stati conteggiati perché residenti in provincia di Bolzano): in totale gli esclusi sono stati circa un centinaio.
A sorprendere la presidente di Ciamp è anche il fatto che in Val di Non, a differenzia sia della Val di Sole sia delle Giudicarie, non c’è stato nessun comitato che si sia fatto carico di organizzare i banchetti per la raccolta delle firme: tutto è stato fatto tramite il passaparola. Gli unici due banchetti sono stati quelli di Marcena di Rumo e Coredo. «Ho conosciuto gli altri collaboratori della valle solo sabato e domenica quando sono venuti a consegnarmi le firme», assicura Menapace.
Le firme raccolte sono state consegnate ieri mattina in Comunità di valle alla presenza del presidente Martin Slaifer Ziller. La richiesta è stata anche quella di indire il referendum in concomitanza con le altre Comunità di valle, fissando dunque un’unica data, e di dare la possibilità ai residenti di votare sia in presenza sia online. Su queste richieste, tuttavia, il presidente non si è ancora espresso. Il quesito che, in caso di referendum, verrà sottoposto ai cittadini nonesi è lo stesso già elaborato dalle altre due Comunità di valle: «Ritieni che la presenza di grandi carnivori quali orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come la Val di Non, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica ed un danno per l’economia e la salvaguardia di usi costumi e tradizioni locali?».