domenica 15 Settembre, 2024
di Francesco Morandini
La mattinata fredda e le raffiche di vento non hanno fermato la festa dei 50 anni del Dolomiti Superski che si è svolta stamattina nel cortile del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, con il salone clesiano occupato da un convegno nazionale sull’autismo, e una Cavalese invasa da valligiani e turisti, in attesa, nonostante la temperatura invernale, della «Desmontegada de le caore», la sfilata pomeridiana degli ovicaprini.
È stato un momento speciale per ricordare la storia e l’evoluzione del comparto turistico della valle di Fiemme assieme ad altre 11 vallate dolomitiche, sei delle quali nel 1974 diedero vita al Superski Dolomiti. I festeggiamenti sono un riconoscimento, è stato detto dal presentatore, a ciascuna vallata e sarà ripetuto come un passaggio di testimone di valle in valle. In questa è stato il presidente della Latemar-Obereggen Siegfried Pichler, da 47 anni dentro al consorzio Val di Fiemme-Obereggen, ad introdurre la cerimonia che ha visto il saluto del padrone di casa, lo Scario della Comunità di Fiemme Mauro Gilmozzi, del vice presidente dei sindaci fiemmesi Paolo Larger , del sindaco di Nova Ponente e dei consiglieri provinciali Maria Bosin e Michele Malfer. Tutti a complimentarsi con Dolomiti Superski e col Consorzio Val di Fiemme-Obereggen la cui storia è stata tracciata dallo stesso Pichler che ne ha ricordato la nascita il 10 luglio del 1975 e la prima stagione 76/77 con 1 milione di passaggi che oggi sono arrivati a 17.900.000 giornate contro le attuali 580.000, incassi per 400 milioni di Lire che ora sono diventati 470 milioni di euro. E così i dipendenti da 100 a 350. Sono calati solo gli impianti: da 37 a 34, frutto di una crescita qualitativa, del miglioramento delle piste, sostituzione degli impianti dell’innevamento programmato.
Ma lo sguardo, come hanno sottolineato un po’ tutti, è al futuro, alle sfide che attendo noun po’ tutti per superare criticità e dare nuovo slancio all’economia delle nostre valli. Pichler ha ricordato tutti i soci fondatori ormai scomparsi e i tre ancora in vita e presenti alla cerimonia: Elio Polo di Ziano, George Weissensteiner di Obereggen e Italo Craffonara di Predazzo, premiati da Daniele Dezulian presidente della Sitc e Gino Misconel presidente degli impianti del Cermìs.
È stata quindi scoperta la pregevole scultura dell’artista Daniele Basso, intitolata «Enrosadira», simbolo del dialogo che ha tenuto in piedi il consorzio e che resterà negli uffici di Superski Dolomiti, mentre a Siegfried Pichler è stata consegnata una copia in blu e in formato ridotto che sarà il ricordo di questo 50° in ognuna delle 12 vallate.
La conclusione è stata di Daniele Dezulian che, a nome del presidente del maggior comprensorio turistico d’Italia, ne ha ricordato la nascita che ha anticipato la necessità avvertita dagli sciatori di un biglietto unico per tutte le Dolomiti, lasciando però a ciascun consorzio la propria autonomia. Concorrenza sul servizio quindi, non sul prezzo. Dezulian ha sottolineato i valori fondamentali di questa esperienza: economia e innovazione, capacità di prendere rischi, creazione e mantenimento degli equilibri, il contributo allo sviluppo turistico e la consapevolezza del bene comune.
Nel futuro però ci sono le minacce del clima, della natalità e quindi dello spopolamento e i limiti infrastrutturali. La sfida per Dezulian e quindi quella di essere innanzitutto resilienti, adattabili e sempre di più sostenibili. «Dovremmo essere anticipatori del cambiamento, migliorare la qualità dei servizi, attrarre nuovi talenti e competenze puntando ad una mobilità alternativa» è stato il suo monito conclusivo prima del rinfresco e della visita al Palazzo e alla mostra ospitata: «Fiemme prima del 1111».
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