l'aquisizione
giovedì 19 Settembre, 2024
di Gabriele Stanga
Vertice ieri tra il procuratore di Trento Sandro Raimondi, il sovrintendente ai beni culturali, Franco Marzatico, e altri funzionari della Provincia, in merito all’acquisizione di Castel Madruzzo da parte della società Trentini Latini srl, per la cifra di 4 milioni e 400 mila euro. Al vaglio da parte degli inquirenti la documentazione relativa all’acquisto, con l’obiettivo di acquisire un quadro più completo e capire se tutto si è svolto nella massima trasparenza. Il procuratore Raimondi, che aveva già aperto un fascicolo conoscitivo nella forma del modello 45 (senza ipotesi reato né indagati) si riserva ora di delegare ulteriori approfondimenti alla polizia giudiziaria. Sentito sulla vicenda, il sovrintendente Marzatico ha ricordato che il progetto è già stato depositato e che su di esso ora «dovrà esprimersi puntualmente l’organo consultivo della sovrintendenza. Il tema sarà affrontato nel corso della prima riunione utile». Intanto l’operazione è già approdata al rogito.
La società che acquista il castello, Trentini Latini, è posseduta per il 5% dal ristoratore italo americano Niccolò De Zambiasi, amministratore unico dell’impresa, e per il 95% da Vultur International Llc che farebbe capo al calciatore messicano Javier «Chicharito» Hernandez, noto per aver vestito le maglie di squadre di come Real Madrid, Manchester United e Bayer Leverkusen. «Il finanziamento per il momento arriva tutto da Javier anche se non siamo chiusi al fatto che in futuro possa entrare qualche altro investitore», spiega de Zambiasi. Il rappresentante dell’impresa aveva raccontato ieri al T che il progetto consta sostanzialmente di due parti: la realizzazione di un’oasi naturale con giardino botanico e quella di un albergo. «Si tratta di un albergo di lusso – precisa – vorremmo aggiungere nove camere alle undici attualmente presenti, se possibile. Ci piacerebbe anche avere un ristorante all’interno degli spazi del castello». de Zambiasi sottolinea poi che «il castello non è in rovina e abbandonato, i proprietari precedenti lo hanno mantenuto in un modo spettacolare al limite delle loro possibilità economiche. Ovviamente, il bene ha bisogno di restauri, vista l’età ma come sono riusciti a mantenerlo in questi anni è da applausi». Ci tiene poi a chiarire un aspetto: «La sovrintendenza in un primo incontro ci ha detto che il loro scopo è preservare la storicità e l’architettura del castello. Ma noi vogliamo mantenerlo il più possibile intatto, lo lasceremmo così se non avesse bisogno di qualche intervento. siamo sulla stessa pagina». Contestuale al castello la cura del parco: «Prima bisogna ripulire i 12 ettari di bosco e dare più vita al parco con l’inserimento di api, fiori e insetti pollinizzanti come libellule e farfalle. Una volta fatto in modo che il bosco possa sopravvivere bene, capiremo cosa fare». Per il parco si preventiva una spesa tra il mezzo milione e il milione di euro e i lavori andranno seguiti dal corpo forestale. Accanto a queste due aree ci sarà una parte di castello lasciata come museo a cielo aperto, con possibile mostre. Tutti i lavori, secondo De Zambiasi dovrebbero «chiudersi in un periodo tra i 5 e i 7 anni». Il progetto è a cura dell’architetto trentino Fabrizio Capuzzo.
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