la storia
venerdì 20 Settembre, 2024
di Samanta Deflorian
Isabella Pelà è freschezza e solarità. È umorismo e gioia di vivere. E non ci sarebbe nulla di strano nel descrivere così una donna, a meno che, come in questo caso, la signora non sia una ultracentenaria e abbia spento il 26 luglio scorso ben 110 candeline.
Isabella Pelà è una delle donne più longeve d’Italia, è nata nel 1914 e oggi trascorre buona parte delle sue estati in Val di Fiemme, a Castello-Molina di Fiemme, dove respira aria buona e trova refrigerio dal caldo della città. Assieme a lei il nipote Alberto Bottiglieri, avvocato e giurista d’impresa, un professionista spesso in viaggio per lavoro, ma che ha momentaneamente messo da parte la sua professione per dedicarsi completamente alla dolce presenza della nonna. I due infatti vivono insieme, e Alberto, pur con qualche aiuto esterno, è il punto d’appoggio dell’inossidabile nonna. Il loro legame profondo è nato appena Alberto è venuto al mondo: Isabella gli ha fatto da mamma fino all’età di sei anni, ma il sentimento di affetto reciproco è rimasto e cresciuto fino ad oggi. Dopo anni di equilibrismi tra lavoro e badanti, il nipote ormai dedica tutto il suo tempo alla nonna e insieme hanno costruito una routine che funziona perfettamente: condividono i pasti, si recano alle visite di controllo, incontrano qualche amica o amico, guardano la tv. E poi viaggiano.
Isabella, oltre all’età, detiene un altro curioso record: quello di aver provato l’emozione del volo a 102 anni e da allora di aver ripetuto l’esperienza almeno una trentina di volte assieme al nipote che l’ha sempre portata con sé nei suoi viaggi di lavoro e di piacere. «La separazione più lunga che abbiamo vissuto è stata una volta di un mese, ma ho visto che questo non le giova, e preferisco non ripetere l’esperienza», racconta Alberto. «Nonna Isabella ha una salute invidiabile che le permette gli spostamenti, nonostante i comprensibili acciacchi dell’età. La genetica aiuta, e probabilmente ha un sistema immunitario molto attivo», continua Alberto, «ma sicuramente alla sua longevità contribuisce il suo spirito gioviale. È curiosa, ama stare tra la gente, dimostra sempre entusiasmo per tutto». Ed è vero. Isabella ha il sorriso stampato sul viso e un guizzo vivace negli occhi. Per celebrare i suoi 110 anni, il comune di Castello-Molina l’ha invitata a pranzo a Malga Arodolo, un agriturismo appena sopra il paese. La spolverata di neve sulle cime delle ultime settimane non ha scoraggiato la tenace signora che, sempre accompagnata dal nipote, ha accettato l’invito. Il sindaco Marco Larger le ha consegnato a nome della comunità una targa che celebra il suo eccezionale traguardo, di fronte a un bicchiere di vino e a un piatto di spaetzle trentini. Isabella ama la buona cucina, e, anche se con grande sobrietà, mangia di tutto. Impossibile non chiederle il segreto di tanta longevità, ma la sua risposta è tanto simpatica quanto disarmante: «Eh, il tempo passa e le donne son sempre qua».
La sua è stata una vita intensa e ricca di avvenimenti. Nata alla vigilia della Prima guerra mondiale, ha poco più di trent’anni allo scoppio della seconda. Mentre i grandi conflitti, la globalizzazione e la rivoluzione digitale plasmano il mondo, Isabella si sposa a 16 anni con Achille Masarè, ufficiale giudiziario, ha due figli, aiuta il marito nel lavoro e lo segue nei suoi frequenti trasferimenti di sede lavorativa dal nord al centro Italia. È proprio uno di questi che la porta a Cavalese negli anni della seconda guerra mondiale ed è sempre in Val di Fiemme che ora torna ogni estate. «L’inverno lo trascorriamo in Thailandia dove il clima è più adatto ai polmoni delicati della nonna», spiega Alberto. «Lì frequentiamo una comunità di italiani, e ogni domenica l’accompagno a Messa. In estate invece la nostra base è Molina di Fiemme».
La relazione tra Isabella e il nipote Alberto è una meravigliosa combinazione di storia e modernità, un legame vivo con un passato lontano che in lei continua a esistere. Ed è anche la testimonianza di come i legami famigliari, a volte, siano più potenti di una medicina.