il saluto

domenica 22 Settembre, 2024

Levico, in 400 per l’ultima Santa messa di don Ferretti: «Mi lascio un pezzo di cuore alle spalle»

di

Il parroco che per 18 anni ha gestito la comunità di fedeli levicense, è stato trasferito a Martignano

Una folla di oltre 400 persone ha portato il proprio saluto a don Ernesto Ferretti, il parroco che per 18 anni ha gestito la comunità di fedeli levicense e che è stato trasferito a Martignano, dove collaborerà con la parrocchia locale. Un ricordo affettuoso quello della sua comunità, che nella giornata di oggi, domenica 22 settembre 2024, è giunta numerosa alle ore 10.30 presso la Chiesa del Santissimo Redentore per partecipare all’ultima Santa messa di don Ferretti. Presenti in Chiesa tutti gli esponenti della realtà parrocchiale e non solo: oltre al sindaco di Levico, Gianni Beretta, e ad alcuni membri della giunta comunale, erano infatti presenti i cori parrocchiali, la banda, gli alpini, i vigili del fuoco e la croce rossa.

Originario di Lisignago, 77enne, don Ernesto Ferretti ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1973. Negli anni ha prestato servizio, prima come cappellano e poi come parroco, a Cognola, Cimone, Garniga, Vigo Meano, Cortesano, Trento, Levico Terme, Selva e, dal 2017, a Santa Giuliana e Barco. A lui ora succederà don Giorgio Cavagna, di 42 anni, che fino a oggi serve le comunità di fedeli a Folgaria, Mezzomonte, Serrada, Lavarone Cappella, Lavarone, Carbonare, Luserna, Nosellari e San Sebastiano.

Al termine della Santa messa, celebrata assieme a don Marco D’alonso Avancini, don Betti Viani, don Danilo Bernardini e al diacono Alessandro Gremes, don Ferretti ha ringraziato la sua comunità. “Partire è un po’ morire: si lascia sempre un pezzo di cuore alle spalle – ha dichiarato Ferretti –. Non so quello che ora mi attende, ma so che presso tutte le comunità dove sono passato ho trovato sempre tante persone che mi hanno affiancato. Voglio ringraziare coloro che hanno collaborato con me in questi anni: i comitati parrocchiali, i consiglieri economici, i ministri della comunione che si prodigano e tengono i rapporti con i malati, i direttivi che sostengono i nostri oratori, le catechiste, i gruppi giovani, i gruppi missionari, i gruppi della preghiera, tutte le persone che si prendono cura dei luoghi sacri, i vigili urbani, i carabinieri, gli alpini sempre disponibili, i fanti, le autorità civili, il gruppo dei chierichetti, i sacerdoti e tutta la comunità. Davvero un grande grazie a tutti voi con i quali ho condiviso una grande parte della mia vita e che mi porterò appresso”.

Un uomo schivo, lontano dai riflettori, ma che ha saputo unire i fedeli. È questo il ritratto di don Ferretti disegnato dalla sua comunità e in particolare da Roberta Vettorazzi, rappresentante dei comitati parrocchiali, che in Chiesa ha portato il suo saluto al don in partenza. “Carissimo don Ernesto, per noi purtroppo, per lei finalmente, è arrivato il momento del riposo. Con infinita riconoscenza la ringraziamo per il suo essere stato guida attenta e paziente; per le sue catechesi che hanno raggiunto bambini, adulti e famiglie; per gli aneddoti e i racconti di esperienze di fede, per la sua testimonianza di devozione verso Maria e anche per le sue importanti omelie, sempre calate nella quotidianità e ricche di insegnamenti. Schivo per carattere ma mai distante dai problemi delle persone, è stato pastore che individua e si prende cura dei più deboli, fragili e ammalati”.

Il sindaco di Levico Terme, Gianni Beretta, assieme alla giunta comunale ha voluto consegnare due pensieri al don: una targa con scritto “A Don Ernesto i più sentiti ringraziamenti per il sostegno e l’operato svolto in questi anni per la nostra comunità” e una immagine di Levico Terme, al fine di ricordare i tanti anni di servizio prestati. “Oggi tutta la tua comunità è presente per salutarti. Devo dirti un grande grazie personale. Hai sempre dato parole di conforto, proprio quelle che servono a noi”, le parole del sindaco.

Anche i fedeli ricordano con un sorriso don Ernesto Ferretti, dispiaciuti che ora debba lasciare la comunità levicense. Queste le parole di Paola: “Noi ci trovavamo veramente bene con don Ernesto. Era una persona molto alla mano, umile”. Della stessa linea d’onda le parole di Francesco Zadra, 24enne di Levico. “Don Ernesto è il parroco di Levico da quando io ho memoria. È un pezzo di vita che se ne va. È una persona molto mite, tranquilla, che ha saputo farsi voler bene”.

Prima del rinfresco tenutosi presso la sala dell’oratorio, la banda cittadina ha consegnato una nota di merito a don Ernesto. Consegna a cui è seguita l’esibizione di un ultimo brano musicale, andata a chiudere ufficialmente un pezzo di storia levicense della durata di 18 anni.