Territori

giovedì 15 Dicembre, 2022

Vacanze di Natale in baita: con la neve aperta una su tre

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Fioccano le prenotazioni, ma il meteo potrebbe essere un ostacolo

Nel periodo invernale circa due terzi delle baite in Lagorai, Valsugana e valli laterali non possono essere affittate. «Con la neve in pochi si fidano. Se si ha un cliente in una baita e la notte nevica, come ci si comporta poi?», ci domanda Luigi Montibeller, fondatore e attuale Vicepresidente dell’associazione «Vacanze in baita». «Troppi Comuni non ci assicurano la pulizia delle strade. È un grosso peccato, si perde una grande fetta di turismo. In val di Pejo conosco persone che portano i loro clienti con le motoslitte, ma è chiaro che non può essere un sistema valido per tutti».

Quello delle baite è un mercato in continua crescita, sia per le vendite che per gli affitti. Il portale di «Vacanze in baita» oggi può contare su 92 baite immesse nel sistema in tutto il Trentino, di cui oltre 30 nel solo Lagorai. E le richieste di affitto sono tantissime. «Ai primi di dicembre abbiamo toccato quota 250 richieste di prenotazione dall’inizio dell’anno dal sito internet. È un settore che sta andando molto bene. Tante persone poi si affezionano e tornano anche negli anni successivi», dichiara il vicepresidente. Durante il periodo estivo non si affitta a nessuno per meno di una settimana, mentre negli altri mesi dell’anno si accettano anche prenotazioni per periodi più brevi e talvolta anche infrasettimanali.

Un eccesso di domanda che si è ripercosso sui prezzi. «Sono leggermente aumentati. Per il calcolo delle tariffe abbiamo un sistema complesso che tiene conto di una moltitudine di fattori, ma tendenzialmente per una settimana in alta stagione in una bella baita si è in una forbice di prezzo tra i 600 e i 1100 euro per quattro letti».Giovani, anziani, famiglie con bambini: tutti sono alla ricerca del loro angolo di pace, magari da condividere con i propri animali. «Tantissime persone si portano il loro cane o gatto. Qualcuno ha anche animali meno comuni. Ricordo un ospite che si è portato le proprie oche», aggiunge Montibeller.La maggior parte delle persone proviene dal Nord Italia, qualcuno dall’estero, specie dalla Germania e dall’Olanda. «Piemonte e Lombardia sono le regioni con le quali lavoriamo di più. Credo sia dovuto al fatto che in quelle regioni siamo stati presenti in moltissime fiere. Sotto Roma invece sono rarissimi i clienti: per il futuro sarebbe da investire tempo sulla promozione anche nel Sud Italia».Non c’è una località preferita in assoluto, ma ci sono alcuni servizi che sono richiesti di frequente: vicinanza ad un Agritur, ad un’opera d’arte in legno, a una zona adatta alla ricerca dei funghi. Gettonatissimi anche i sentieri di montagna, fortunatamente tornati in buone condizioni dopo la tempesta Vaia. «I sentieri sono stati perfettamente ripristinati. Occorre fare un plauso alla SAT, ai cacciatori, alle amministrazioni comunali e a tutti i volontari. Hanno fatto un lavoro straordinario».