il dramma

venerdì 27 Settembre, 2024

Muore a 18 anni un mese dopo l’incidente. Gli amici ricordano Matteo Cosi: «Era una persona rara»

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L’impatto fra la moto del giovane e il camper verso Fai della Paganella. La commovente processione a Padova di conoscenti e familiari per salutarlo

Ventisei giorni. Ventisei giorni da quel tragico incidente. Matteo Cosi di 18 anni, originario di Villamontagna – sobborgo di Trento – non ce l’ha fatta, è morto ieri mattina all’istituto anestesia e rianimazione dell’ospedale di Padova. Era rimasto coinvolto in un tremendo incidente stradale lo scorso primo settembre, una domenica di sole. Era uscito con gli amici per un giro sulla sua moto cross. Con il suo gruppo era andato a Mezzolombardo, stava percorrendo la strada provinciale 64 per Fai della Paganella, quando in salita, su una curva, si era probabilmente allargato, uscendo troppo dalla propria corsia, invadendo quella opposta. Qui lo schianto. Il ragazzo era andato a sbattere con violenza contro un camper. A nulla erano serviti i tentativi dell’autista del mezzo di evitare il ragazzo: un impatto impressionante a cui aveva fatto seguito la caduta sull’asfalto che gli procurato gravi ferite. Il diciottenne, classe 2006, era stato portato all’ospedale Santa Chiara in condizioni critiche.
L’allarme era stato lanciato dagli altri automobilisti presenti al momento dell’incidente poco dopo le 15. Sul posto era intervenuto il radiomobile dei carabinieri di Trento. Subito dopo il sinistro la Procura aveva deciso per il sequestro dei mezzi coinvolti, la moto e il camper. Non era stata aperta però alcuna inchiesta. La dinamica era risultata chiara. I genitori del giovane perciò hanno deciso di non sporgere querela nei confronti dell’autista del camper. Il procedimento ora verrà archiviato per difetto di querela.
Il dramma
Le condizioni di Matteo Cosi si erano dimostrate da subito gravissime. Era stato ricoverato prima all’ospedale di Trento in terapia intensiva, poi trasferito all’Istar di Padova. Qui era stato sottoposto nel corso delle settimane a delicati interventi chirurgici. Poi giovedì scorso si era deciso per un trapianto di fegato. Un tentativo disperato. Purtroppo l’intervento non era andato a buon fine. In questi giorni era sopraggiunta una grave infezione, che non lo aveva più fatto risvegliare. Nel corso delle settimane però Matteo aveva riaperto gli occhi, i genitori non hanno mai perso le speranze. «Quando apriva gli occhi sembrava che ci riconoscesse», hanno fatto sapere la loro avvocata, Anna Fedrigotti.
Matteo è morto ieri mattina, nonostante i tentativi del personale medico di tenerlo in vita, è spirato abbracciato dagli amici e dai famigliari che gli volevano bene. «I suoi genitori, vista la grave situazione hanno avvertito tutte le persone che lo amavano e sono andati tutti a dargli l’ultimo saluto a Padova. Una tragedia», spiega ancora l’avvocata.
Matteo è morto dopo giorni di agonia. Intanto i genitori, la mamma Simonetta, il papà Andrea e la sorella Vittoria di 21 anni, sono in attesa del nullaosta della Procura per la sepoltura.
La prassi dopo un decesso a seguito di un trapianto è che venga eseguita un’autopsia.
Il ricordo
Matteo avrebbe dovuto cominciare pochi giorni dopo l’incidente il quinto anno all’istituto tecnico grafico all’Arcivescovile di Trento. Tutta la scuola si è chiusa nel dolore. Silenzio e preghiera. Sin dalle ore successive al tragico incidente di Mezzolombardo, la situazione
era apparsa gravissima e da quel momento tutti nella scuola di via Endrici si sono aggrappati alla speranza di un miracolo. Ieri mattina, quando è giunta la notizia che Matteo si era spento all’ospedale di Padova, i compagni si sono ritrovati nella chiesa dell’Arcivescovile per condividere i sentimenti di dolore. Anche l’associazione calcistica Calisio, dove il ragazzo aveva giocato nell’under 17 fino a un paio di anni fa, è sconvolta per questa tragedia, una vita spezzata troppo presto. Sui social ieri pomeriggio, dopo la notizia della sua scomparsa, dopo un lungo calvario, alcuni amici del giovane di Villamontagna, hanno condiviso pensieri e ricordi. «Ciao Matte, è strano dire questa frase senza ricevere una risposta quando
sono otto anni che sento la tua voce -scrive l’amico Stefano in un post su Instagram – Resterai sempre nei nostri cuori come il ragazzo grande con il cuore buono. Mettevi sempre gli altri prima di te stesso. Fai buon viaggio». Matteo era un appassionato di motocross, un mondo che lo aveva affascinato fin da subito ma che purtroppo lo ha strappato alla vita in maniera tragica. «Siamo sconvolti – le parole della zia del diciottenne, Susanna Vidi – ci ha colpiti un dolore grandissimo». «Vogliamo che tutti ti ricordino così, sorridente – le parole di tre cari amici di Matteo – Sempre solare e con il tuo bellissimo sorriso spontaneo e contagioso. Sei sempre stato pronto ad aiutarci quando ne avevamo bisogno, a consigliarci quando non sapevamo cosa fare con i tuoi discorsi motivazionali per le nostre «inutili paranoie», come le chiamavi tu. Ma soprattutto a sostenerci e difenderci in tutto e per tutto e farci sorridere nei momenti più difficili. Non c’è una sola cosa che non ci mancherà di te. Non ti dimenticheremo mai, un amico così è raro, non si incontra due volte», concludono Giorgia, Emma e Luca, in moto con lui il giorno dell’incidente.
Anche la comunità di Villamontagna, che in queste settimane non ha smesso di pregare per Matteo, si è stretta attorno a mamma Simonetta e papà Andrea, distrutti da questa terribile perdita. «Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini, il personale sanitario di Trento e Padova. I carabinieri di Trento, gli amici di Matteo e i nostri compaesani di Villamontagna, abbiamo sentito la loro vicinanza in questo difficile momento».
Un giovane strappato alla vita ancora nell’adolescenza, con ancora tutto il mondo da scoprire. Un ragazzo «gentile e solare», lo descrive così chi lo ha conosciuto, che lascia un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo amava, ma anche un ricordo profondo e indelebile.