l'analisi

venerdì 27 Settembre, 2024

Crisi climatica, il Trentino nel 2070: inverni più piovosi ed estati siccitose. «Temperatura media in aumento di 2 o 3 gradi»

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Gli scenari del Centro Euro-Mediterraneo (Cmcc) con o senza contenimento delle emissioni di CO2

Inverni miti e più piovosi, estati più calde e siccitose. Così sarà il clima del Trentino nel 2070 secondo gli scenari elaborati dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc). Per dire, durante l’anno diminuiranno sensibilmente i giorni in cui il termometro scende sotto lo zero: da 28 a 42 giorni in meno. In generale, la temperatura media giornaliera potrà aumentare di 2 o addirittura di 3 gradi: tutto dipende dalle azioni che saranno messe in campo – a tutti i livelli di governo – per contenere le emissioni di anidride carbonica (CO2) e più in generale di gas climalteranti.
La ricerca
Il Cmcc è un centro di ricerca internazionale (con sede a Lecce) che indaga gli impatti del clima sui sistemi socioeconomici. È stato fondato nel 2005 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e da diverse università italiane, con il sostegno finanziario dei ministeri della Ricerca e dell’Ambiente.
Il Centro ha riadattato il modello climatico regionale «Cosmo-Clm» (realizzato dal servizio meteorologico ufficiale della Germania) per ottenere le proiezioni del clima in Italia. I ricercatori hanno utilizzato due scenari del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell’Onu: uno caratterizzato da una mitigazione delle emissioni e uno, invece, senza mitigazione. Il primo scenario – che chiameremo «scenario 1» – prevede una serie di iniziative che permetteranno di ridurre le emissioni di CO2 al di sotto dei livelli attuali entro il 2070 e prevede una concentrazione atmosferica di CO2 pari al doppio dei livelli pre-industriali (1850-1899) entro la fine del secolo. Mentre il secondo scenario – che chiameremo «scenario 2» – prevede concentrazioni atmosferiche di CO2 triplicate o quadruplicate rispetto ai livelli pre-industriali.
Per ciascuno dei due scenari sono stati analizzati diversi indicatori. In questo articolo prendiamo in considerazione i valori stimati nel periodo 2041-2070 in relazione a temperatura media giornaliera, giorni di precipitazione intensa (superiore ai 20 millimetri), giorni di freddo intenso (sotto zero gradi), giorni estivi (sopra 29.2 gradi), precipitazioni invernali (dicembre, gennaio e febbraio), precipitazioni estive (giugno, luglio e agosto) e giorni consecutivi senza pioggia. Tutti i valori sono rapportati al periodo 1981-2010.
Temperatura media
Veniamo ai dati. In Trentino la temperatura media giornaliera aumenterà di circa 2 gradi secondo lo scenario 1 (quello più favorevole) e di circa 3 gradi secondo lo scenario 2 (quello meno favorevole).
Per quanto riguarda l’impatto sull’industria dello sci, secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), già in caso di una variazione moderata di temperatura (+1 grado), il 32% delle stazioni sciistiche del Trentino non avrà una copertura nevosa naturale sufficiente a garantire la stagione.
Allargando lo sguardo, ricordiamo che l’accordo di Parigi del 2015, firmato da 194 Paesi e dall’Unione europea, ha posto l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi per evitare le conseguenze catastrofiche dei cambiamenti climatici.
Ondate di calore e gelo
L’aumento della temperatura altererà in maniera significativa il profilo delle stagioni. Sparirà almeno un mese di freddo intenso: da 28 a 35 giorni secondo lo scenario 1 e da 35 a 42 giorni secondo lo scenario 2. Mentre i giorni estivi tenderanno ad aumentare, in particolare lungo l’asta dell’Adige: di 5-10 giorni o di 15-20 giorni, a seconda dello scenario.
Precipitazioni
L’innalzamento della temperatura ha una forte incidenza anche sull’andamento delle precipitazioni piovose. Nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio si stima una situazione invariata secondo lo scenario 1 e, al contrario, un incremento dal 14 al 28% secondo lo scenario 2. In estate, in entrambe le simulazioni, si prevede una riduzione delle piogge dal 20 al 28%.
Resteranno sostanzialmente invariate sia la media annuale del numero di giorni con precipitazione intensa sia quella dei giorni consecutivi senza pioggia. Questo non vuol dire che i fenomeni estremi non aumenteranno. Il quadro risulta invariato perché, a livello di localizzazione geografica, risulta più complicato fare previsioni (si veda l’intervista a fianco).
Il Trentino nel 2021-2050
Le simulazioni al 2070 servono a far capire l’estrema criticità dei scenari futuri, soprattutto se non si interviene in termini di riduzione delle emissioni. Ma i cambiamenti climatici sono già in atto. Gli effetti si possono già vedere. Da questo punto di vista le proiezioni del clima in Italia nel periodo 2021-2050 restituiscono un quadro preoccupante. Per quanto riguarda la temperatura media giornaliera, in Trentino si stima un incremento di 1 grado secondo lo scenario più favorevole e di 1.5 gradi secondo quello meno favorevole. I giorni di freddo intenso caleranno da 7 a 14 in entrambi i casi. Mentre le precipitazioni aumenteranno dal 7 al 14% in inverno e scenderanno dal 7 al 14% in estate.
Il trend delle emissioni
Ma le emissioni di gas climalteranti stanno aumentando? A livello nazionale, secondo i dati Ispra, nel 2022 le emissioni totali risultano in flessione del 21% rispetto al 1990, principalmente grazie alla riduzione dei consumi energetici e alla crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili. Mentre a livello mondiale le emissioni aumentano anno dopo anno. Tra le principali cause dei cambiamenti climatici, l’utilizzo di combustibili fossili, la deforestazione e l’allevamento di bestiame.