Canazei, la tragedia di luglio
venerdì 16 Dicembre, 2022
di Benedetta Centin
La valanga della Marmolada, quella marea di ghiaccio e detriti che domenica 3 luglio di quest’anno ha investito e ucciso undici escursionisti, è stato un evento eccezionale, «impossibile da prevedere». Nessuna responsabilità può essere quindi imputata. Questo almeno secondo l’esito delle corpose perizie depositate in questi giorni dai due super esperti nominati dalla procura di Trento questa estate, in seguito all’apertura di un’inchiesta per disastro colposo. Fasciolo rimasto a carico di ignoti e che ora, alla luce delle articolate relazioni dei geologi, è destinato ad essere archiviato.
Da quanto emergerebbe infatti, in base agli approfonditi accertamenti raccolti in una sessantina di pagine, con tanto di foto e filmati ripresi dai satelliti e con la storia e l’evoluzione del ghiacciaio negli ultimi vent’anni, non ci sarebbe stata la possibilità di evitare quella sciagura, di prevedere che quella poderosa colata di ghiaccio e detriti, un totale di 300 metri cubi di materiale, si staccasse dall’alto inghiottendo gli escursionisti.
la sentenza
di Redazione
I giudici popolari hanno riconosciuto il 31enne colpevole di tutti reati contestati dalle pm: omicidio volontario con tre aggravanti (aver ucciso la convivente, con premeditazione e per aver agito con crudeltà), interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere con l’aggravante di averlo commesso per coprire l’omicidio