L'inchiesta
martedì 1 Ottobre, 2024
di Benedetta Centin
Ragazze volate dalla giostra a Borgo Valsugana a luglio scorso, non ci sono solo le lesioni contestate: la Procura di Trento ipotizza a vario titolo, nei confronti di quattro persone in tutto, anche la falsità ideologica. Perché «falsa», per l’accusa, sarebbe l’attestazione di corretta installazione e montaggio dell’astronave girevole «Top Spin» firmata da un tecnico, un perito padovano, per quanto quella giostra, da quanto emerso, non fosse così sicura da essere usata. «Falsa» anche l’attestazione redatta a dicembre scorso da un ingegnere padovano in merito al collaudo, che invece non sarebbe stato sufficiente. «Falso», infine, anche il contenuto di un ulteriore atto, quello del geometra trentino che ha firmato il sopralluogo al luna park della sagra di Borgo e che ha attestato di aver visionato l’attrazione in questione. Per gli inquirenti il presidente delegato della Commissione provinciale di vigilanza avrebbe invece omesso il controllo, non avrebbe riscontrato le mancanze della «Top Spin» in fatto di sicurezza, dando invece il suo parere favorevole all’utilizzo della giostra.
Le ipotesi di reato
Non solo quindi il giostraio trevigiano Michael Corsini, 37 anni di Castelfranco Veneto, proprietario dell’attrazione, è indagato per lesioni colpose e falsità ideologica in concorso. Sul registro degli indagati ci sono anche i nomi di tre professionisti e cioè l’ingegnere Giovanni Maiorana con studio Padova che a dicembre scorso ha firmato il documento sul collaudo; il geometra Luigi Cofler di Trento, della commissione provinciale di vigilanza, che avrebbe dato parere favorevole all’utilizzo della giostra qualche giorno prima dell’incidente dopo aver effettuato un sopralluogo, e il perito industriale Massimiliano Carraro di Treviso che a quanto risulta ha attestato e certificato la regolare installazione e il corretto montaggio della giostra a luglio scorso.
Eppure, anche in base a quanto emerso dai primi accertamenti effettuati da un tecnico nominato dal magistrato titolare dell’inchiesta, questi professionisti avrebbero dovuto rendersi conto delle «gravi carenze» in fatto di sicurezza e funzionalità, al punto che quell’astronave girevole non avrebbe dovuto superare «l’esame» e quindi funzionare. Ma decisivo, a questo punto, per ricostruire le dinamiche dell’incidente, e quindi le rispettive responsabilità, si rivelerà la perizia tecnica che verrà effettuata da un ingegnere nominato dal tribunale nell’ambito di un incidente probatorio. Con Procura e indagati che avranno a loro volta la possibilità di nominate dei propri consulenti.
Salgono così a quattro i nomi che la pm Maria Colpani ha riportato sulla copertina del fascicolo aperto sull’incidente avvenuto a Borgo Valsugana, durante la sagra di San Prospero, il 14 luglio scorso, quando due ragazze, 23 e 18 anni, sono state scaraventate a terra dalla giostra «Top Spin» in movimento. La più grande è tornata a casa, solo di recente, dopo due mesi trascorsi tra la terapia intensiva dell’ospedale Santa Chiara di Trento e una struttura riabilitativa collegata, l’amica ha invece avuto una prognosi di quindici giorni, mentre la terza, una bambina di nove anni su cui quest’ultima è letteralmente atterrata, si è procurata la distorsione della caviglia. Tutte e tre hanno già presentato querela, per far sì che si contestino le lesioni (il reato è procedibile a querela appunto). Come sia potuto succedere verrà chiarito grazie all’incidente probatorio. Secondo i primi accertamenti a causa delle maniglie di sicurezza che non avrebbero funzionato, dovuto a quella barra orizzontale delle protezioni di blocco che avrebbe dovuto tenere inchiodato al sedile chi si trovava seduto, non avrebbe tenuto, si sarebbe sganciata.