La storia
mercoledì 2 Ottobre, 2024
di Redazione
Federica Miorandi, 19 anni, neoiscritta all’Università Libera di Bolzano al corso per educatori sociali (con sede a Bressanone), nel suo tempo libero spazia dall’interesse per la musica (suona l’arpa), a quello per lo sport, tra pugilato e kickboxing, sino allo studio della lingua italiana dei segni. Federica trova anche il tempo di dedicarsi al volontariato, con l’obiettivo dichiarato di provare ad aiutare il prossimo.
In quali realtà fai volontariato?
«Sono volontaria per Avis Rovereto, dove dono il sangue e il plasma. Poi sono iscritta ad Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo) e tra poco farò la tipizzazione per essere inserita nel registro dei possibili donatori. Oltre a ciò, quest’anno ho fatto volontariato in una Cooperativa di Rovereto, «Impronte», che si occupa di disabilità: aiutavo una signora, scrivevamo insieme al computer ricette e altro. L’anno prossimo cambierò, perché mi piace fare esperienze di volontariato diverse».
Cosa ti spinge a impiegare il tuo tempo libero in attività di volontariato?
«Mi è sempre piaciuto aiutare le persone. All’Avis mi sono avvicinata perché anche mia mamma è iscritta e allora ho deciso di provare. Per l’attività con la signora con disabilità, invece, mi sono interessata perché potrebbe essere per me un’area in cui lavorare dopo la laurea, quindi per capire se mi piace o no questo ambiente».
Hai da poco fatto la maturità, ti sei appena iscritta all’università, a questo unisci impegni sportivi e musicali… Come trovi il tempo?
«Cerco di incastrare tutto. Ovviamente devo sacrificare un po’ di tempo che userei per me stessa o per uscire con gli amici, però non lo vedo come qualcosa di pesante, anche perché sono sempre esperienze che mi piacciono. Se c’è passione, c’è sempre tempo».
Cosa consiglieresti a chi, soprattutto tra i giovani, vuole avvicinarsi al volontariato?
«Per l’Avis non si tratta di un grande impegno, non occupa molto tempo, ma sai di aver aiutato un’altra persona. Per le altre attività di volontariato, invece, quello che penso è che bisogna trovare qualcosa che piace, perché essendo un’attività che occupa del tempo e che è comunque impegnativa, se non ci si trova bene è difficile proseguire. Invece se piace e sai anche di aiutare qualcun altro, è doppiamente bello».
Pensi che il volontariato ti abbia supportata nella scelta del tuo percorso di studi?
«Certamente. Fin da piccola sapevo di voler lavorare in quest’ambito, ma il volontariato mi ha aiutato e mi aiuterà a capire meglio e più nello specifico quello che voglio fare, anche perché l’università apre tanti ambiti e non so ancora quale sia quello in cui vorrò proseguire, cosa mi piace e cosa no».
Fare volontariato mi rende felice perché…
«So di aiutare il prossimo».
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