Trasporti

giovedì 3 Ottobre, 2024

Treni, tutta Italia bloccata per un chiodo. Bufera sul ministro Salvini, che replica: «Faremo nomi e cognomi dei responsabili»

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Dopo la giornata infernale di mercoledì scoppia la polemica politica. Il Mit: «Errore di una ditta»

Il guasto che da Roma manda in tilt la rete ferroviaria, con decine di treni cancellati, ha scatenato una bufera di polemiche contro Matteo Salvini, e alle proteste dei passeggeri che da tutta Italia corrono sui social si aggiunge l’assedio delle opposizioni che chiedono al ministro dei Trasporti di riferire in Aula e dimettersi.

La stazione Termini «ha vissuto un vero e proprio “armageddon” – attaccano i parlamentari M5S delle commissioni Trasporti di Camera e Senato – Con questo governo l’intero sistema del trasporto ferroviario è andato a picco».
«Qui non si tratta di un mercoledì infausto – aggiungono i pentastellati – ma di un semestre nero per il trasporto ferroviario su cui il governo Meloni e in modo particolare il ministro Salvini hanno responsabilità abnormi».
Questa «è solo l’ennesima pagina dell’odissea quotidiana che vive ogni giorno chi si muove in treno”, rincara la dose la segretaria del Pd Elly Schlein, secondo la quale il ministro “non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle».

Dal canto suo il vicepremier assicura che «emergeranno le responsabilità» e «chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere». «A quanto mi risulta – spiega il titolare del Mit – i tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata che ha piantato un chiodo su un cavo e poi diciamo che il tempo di reazione di fronte a questo errore, e conto che il privato ne risponderà, non è stato all’altezza di quello che la seconda potenza industriale d’Europa deve avere». Poi, parlando con i cronisti subito dopo il question time alla Camera, argomenta: «Se uno alle 3 di notte, a Roma, pianta il chiodo nel posto sbagliato, poi tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone. Quindi ho chiesto nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro, quando ci sarà questa conclusione lo saprò e lo saprete».
La Lega fa scudo sul leader e chiede che Rfi e Trenitalia riferiscano in commissione Trasporti sulla giornata di caos.

Alla richiesta del Carroccio si unisce il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione, Fabio Raimondo, ma l’onda di polemiche non si placa e anzi cresce: «Come è possibile che basti un chiodo su un cavo per bloccare per un giorno intero la settima potenza del G7?» incalza il vicepresidente della Camera, Sergio Costa (M5S), mentre a chiedere le dimissioni del ministro sono tutte le opposizioni, compresi gli esponenti di Italia viva, Azione, fino ad Alleanza Verdi e Sinistra, con Nicola Fratoianni a scandire: «I treni neanche partono, Salvini vada a casa”, e Angelo Bonelli che chiosa: «I vertici di Trenitalia dovrebbero dimettersi in blocco e Salvini seguirli».

Le ripercussioni, nella giornata di ieri, si sono avvertite anche lungo la linea del Brennero, con ritardi  pesanti anche a Trento. Oggi tutti i treni transitanti per la stazione del capoluogo risultano non superare i 15 minuti di ritardo.