Alle Albere

giovedì 3 Ottobre, 2024

Chico Forti, stasera la presentazione del libro «colpevolista». Ecco cosa c’è dietro la polemica tra la famiglia e l’associazione Unarma

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Un botta e risposta che va avanti da mesi. A luglio l'associazione sindacale che segue carabinieri aveva denunciato un presunto «scambio di prigionieri»

Sarà presentato questa sera, 3 ottobre, alle 20.30, all’hotel NH delle Albere il libro «Chico  – un ergastolano che ci ha ingannati tutti per vent’anni», scritto dallo psicologo e criminologo  Marco Strano. La presentazione del libro è stata al centro di un’aspra polemica tra l’autore del volume e la famiglia del trentino condannato nel 2000 per l’omicidio Pike, a Miami. La serata si preannuncia accesa: l’autore ha annunciato che a tutti i presenti sarà regalata una copia del libro. La presentazione non si fa, insomma, tanto per spingere le vendite del volume, quanto per sostenere una tesi che – cosa nota – è totalmente colpevolista.

La serata è organizzata dall’associazione Unarma, con cui la famiglia forti aveva già avuto frizioni in passato. Si tratta di un’associazione sindacale che segue carabinieri, offrendo loro sostegno in casi di procedimenti disciplinari: Strano ne è uno stretto collaboratore. A luglio, Unarma aveva firmato un duro comunicato in cui si denunciava uno «scambio» con la regia del governo tra Chico Forti e Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjor, i due cittadini americani riconosciuti colpevoli dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. «Non vogliamo credere – si leggeva – che il rientro in Italia di Chico Forti, considerato un truffatore e un omicida negli Stati Uniti, sia stato barattato, per oscure convenienze politiche con il sangue versato da un servitore dello Stato». Il comunicato proseguiva sostenendo come Chico Forti fosse colpevole dell’omicidio a lui imputato.

Tesi che ritornano oggi nel testo di Strano. In questi giorni, l’autore del libro ha concesso anche un’intervista a Radio Cusano, in cui ha rincarato la dose. «È già stato fatto il calcolo: Forti potrà ottenere la libertà vigilata a partire dall’anno prossimo: con la legge italiana si può, anche in caso di condanna all’ergastolo dopo 26 anni. Certo, è stato in carcere a lungo, ma quell’uomo a cui ha sparato la vita è finita a quarant’anni».

Intanto, Gianni Forti, zio di Enrico, uno dei familiari che maggiormente si è speso per far rientrare in Italia l’ex produttore, ha rispedito al mittente le accuse di voler boicottare l’evento a Trento. «Ma Strano – sottolinea – ha detto una serie di falsità: a cominciare dal fatto che ha sostenuto di aver letto i verbali del processo. Non risulta siano stati da lui acquisiti».

Il libro riporta una serie di prove a sostegno della colpevolezza di Forti: dalla telefonata a pochi metri da dove è stato rinvenuto il cadavere della vittima in Florida alle affermazioni false rilasciate alla polizia. Un elenco di trenta punti. Strano, in particolare, sottolinea la fondatezza del movente che avrebbe portato Forti a compiere il delitto.