venerdì 4 Ottobre, 2024

Molesta una bambina con palpeggiamenti intimi, ma ha lo sconto di pena. «Era vestita»

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Davanti al giudice per atti sessuali con minore. Lei: «Profondamente turbata, ho trovato il coraggio di denunciare solo dopo anni»

Approfittava di quando la compagna usciva di casa per fumare una sigaretta, per chiamare il figlio sotto casa o fare la spesa. L’uomo si faceva bastare anche pochi minuti per avvicinare la figlia della convivente, allora tra i 10 e gli 11 anni, e prendersi delle disgustose libertà con lei. Approcciava la bambina con un nomignolo, si mostrava affabile e allungava le mani. Toccamenti, palpeggiamenti morbosi. Sul petto, sul sedere e nelle parti intime. Ma senza arrivare ad infilare le mani sotto vestiti e slip. «Non gliel’ho mai permesso» aveva spiegato, nel corso di un’audizione protetta, la vittima, che, contrariata, infastidita da quelle pesanti molestie, si allontanava. Vittima che in un’occasione si era pure ritrovata davanti il patrigno completamente nudo.

La linea difensiva

Erica Vicentini, l’avvocata dell’imputato cinquantenne, tra gli altri ha fatto leva proprio sul fatto che i palpeggiamenti avvenivano sopra gli abiti per ottenere la concessione dell’ipotesi attenuata, così da arrivare a una riduzione della pesante pena inflitta in primo grado, a maggio 2023. E cioè 6 anni e 4 mesi di reclusione (già compreso lo sconto di un terzo previsto dal rito scelto). Sette invece gli anni sollecitati dalla Procura. Il tribunale collegiale, presidente il giudice Marco Tamburrino, allora aveva riconosciuto il patrigno colpevole di atti sessuali su minore continuati e aggravati, dalla minorata difesa della vittima e dalla recidiva (nel 2011 erano diventati definitivi per lui 3 anni di pena per lo stesso reato).

Sconto di quasi 5 anni

La linea difensiva deve essere evidentemente stata accolta dalla Corte d’Appello di Trento, visto che ha riqualificato le contestazioni nell’ipotesi lieve, in parziale riforma della sentenza impugnata, rideterminando la pena a un anno e 8 mesi di reclusione. Di fatto uno sconto, rispetto al primo grado, di 4 anni e 8 mesi. Come la Corte ci sia arrivata a quello sconto lo si comprenderà solo tra 90 giorni, quando verranno depositate le motivazioni della sentenza.
Gli stessi giudici hanno ridotto, o meglio dimezzato, da 50mila a 25mila, anche la provvisionale stabilita per la vittima che si era costituita parte civile, rappresentata dal tutore, avvocata Chiara Pontalti, e difesa dal legale Giorgio Pontalti.

I file pedopornografici

La ragazzina, oggi quasi maggiorenne, aveva trovato il coraggio di confessare quell’inquietante segreto a un’educatrice nel 2020, a distanza di circa quattro anni dai fatti, preoccupata dalle conseguenze che avrebbe potuto subire la madre, ma anche intenzionata a tutelarla da quell’uomo sbagliato, «pedofilo» a suo dire. Una denuncia voluta anche scongiurare altri episodi, ulteriori vittime. «Deve pagare per quello che mi ha fatto e non voglio che faccia del male anche ad altri bambini o ragazzini» aveva detto in lacrime. «Io ero piccola, non potevo dire no, ho preso coscienza dei fatti con il tempo. Ora mi sono tolta un peso» il suo racconto. Era così scattata la querela, quindi l’audizione protetta e anche se i fatti erano del 2016-2017, la ragazzina era risultata comunque credibile, coerente nei racconti. Ragazzina che l’imputato aveva comunque visto in altre occasioni, nonostante il divieto di avvicinamento imposto dal giudice. Perquisito dagli investigatori, gli erano stati sequestrati cellulari, pc e altri supporti informatici dove erano state trovate immagini porno (oltre 1500) e pedopornografiche, queste contenute in 53 file, ma anche selfie suoi senza veli e pure una foto della bambina nuda nella vasca da bagno. Ma c’erano anche altri scatti, in un telefono in uso anche dall’imputato, con la vittima e il suo fratellino in intimo. Dagli accertamenti era inoltre emerso come il cinquantenne avesse mandato via messaggio la sua foto a petto nudo mentre mandava baci, dicendo che voleva rivedere la vittima, con emoticon a cuore e bacio, e un link che rimandava a un sito di prodotti erotici.