La tendenza
lunedì 7 Ottobre, 2024
di Daniele Erler
Esiste un solo luogo del Trentino dove il saldo naturale è positivo: dove, ovvero, i nati sono più numerosi dei morti. Succede nella Rotaliana-Königsberg, in quel luogo che va da Lavis a Roveré della Luna, comprendendo un totale di sette comuni. In questo caso, la statistica diventa una notizia perché è un’eccezione, non solo in Trentino ma un po’ in tutta Italia. La normalità è in genere quella di un inverno demografico che non sembra arrestarsi.
Esiste dunque una ricetta in Rotaliana? Parlando con gli amministratori locali la sensazione è che si preferisca la cautela: è possibile che sia solo una felice coincidenza, in una situazione generale che è ovviamente difficile anche qui. Ma se un motivo deve essere trovato, è nel tentativo di dare più servizi possibile alle famiglie, attraverso un aumento delle iniziative a sostegno di chi ha bambini molto piccoli: e sono nidi d’infanzia in aumento, colonie estive, iniziative culturali e momenti di aggregazione. Tutto quello che può far prendere la decisione di avere figli, se la si vuole prendere, con un minimo di serenità in più.
Saldo naturale positivo
Ma, al di là delle opinioni, l’aspetto interessante è appunto quello dei dati. Partendo dagli ultimi, che si riferiscono al 2023: il saldo naturale in Rotaliana-Königsberg è stato di sette persone, con 263 nati e 256 morti. A questo si aggiunge che il saldo migratorio è anch’esso positivo, di 260 persone. Tutto sommato, questo fa sì che la popolazione locale sia salita da 30.915 soggetti a inizio 2023 a 31.182 a inizio 2024. Entrando più nello specifico, la situazione è più o meno la stessa anche nei singoli comuni. A fare da traino è San Michele, con 38 nati contro 24 morti (più 14). L’eccezione è invece Mezzocorona, dove il saldo è negativo di 11 persone (nati: 51, morti: 62). A seguire poi tutti gli altri, con Mezzolombardo in pari (65 nati e 65 morti), Lavis e Roveré della Luna in positivo di uno e Terre d’Adige di due. Anche se sembrano numeri molto risicati, vanno contestualizzati rispetto ad altre zone del Trentino dove il saldo demografico è così negativo da raggiungere la tripla cifra.
Il lungo periodo
Guardando ai tassi di natalità e mortalità in Trentino, si scopre che in Rotaliana questo andamento non è un’eccezione e il saldo naturale è stato quasi sempre positivo. In realtà, negli ultimi anni c’è stato un rallentamento, ma non è paragonabile a quello di altri territori trentini. In particolare, dagli anni ottanta al 2018 il saldo è sempre stato positivo, con un record raggiunto nel 2001, quando il tasso di nascita è stato di 5,1 punti superiore a quello di morte. Poi ancora nel 1990 (4,5), nel 2004 (4,1) e nel 1997 (4). Le cose sono inesorabilmente cambiate negli ultimi dieci anni, con il saldo che è stato sì in media positivo, ma solo dello 0,65. In questo contesto, ci sono stati anche tre anni in cui il conteggio è stato negativo: nel 2020 (per effetto del Covid, meno 1,6), nel 2022 (meno 0,5) e nel 2019 (meno 0,3). Ma, ancora una volta, se altrove si parla di inverno demografico, in Rotaliana resiste la primavera. E nel 2023 è successo solo qui in tutto il Trentino.
Il segreto
«A Mezzolombardo gli abitanti erano 7.300 nel 2019, a fine dello scorso anno si avvicinavano ai 7.800», conferma Sara Martinatti, vicesindaca a Mezzolombardo, con anche la delega alle attività sociali. «È uno sviluppo importante e c’è stato tutto negli ultimi cinque anni. In tanti si sono trasferiti qui. E lo hanno fatto soprattutto persone della fascia giovane, anche così ci spieghiamo i motivi dell’aumento della natalità».
«Sicuramente c’è il fatto che il nostro sia un territorio dove è bello vivere, ma contano anche i servizi che riusciamo a offrire», dice Caterina Pasolli, assessora all’infanzia del Comune di Lavis. «Il nostro nido compie i trent’anni ed è una bella eccezione in tutto il Trentino. Così siamo riusciti anche a eliminare le disuguaglianze, a fare in modo che le donne non dovessero rinunciare al lavoro per crescere la famiglia. Poi ci sono le colonie estive, la piscina che ha riaperto, le attività delle associazioni e molto altro: insomma, siamo un territorio attento alle famiglie. Anche quelle che stanno per allargarsi». Il caso di Terre d’Adige è invece quello di un paese dove il nido comunale è appena stato aperto: «Esiste da un anno e mezzo e ha 18 posti», spiega l’assessora Katia Castellan. «Così siamo riusciti a completare un’offerta che comprende anche le Tagesmutter e gli altri posti nei nidi convenzionati. Penso sia importante: le famiglie sentono che possono affrontare le nascite con più tranquillità».
«La Piana Rotaliana è diventata molto attrattiva», spiega Martinatti. «I nostri paesi mantengono la connotazione di una borgata, ma abbiamo i servizi di una cittadina. È questo il nostro segreto».