Arte e cultura
mercoledì 9 Ottobre, 2024
Cercare luoghi e storie originali. Ancora meglio, offrire nuovi punti di vista attraverso cui richiamare l’attenzione sulle infinite sfaccettature del Patrimonio culturale italiano, tanto pervasivo e stratificato da passare, a volte, inosservato. È questo uno degli intenti che il Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, persegue con le sue «Giornate», che da molti anni permettono a ciascuno di noi di conoscere un pezzetto in più dei beni culturali e naturali del nostro territorio, sia a livello locale, sia nazionale. Sabato e domenica tornano per la XIII edizione le «Giornate Fai d’Autunno», uno dei più apprezzati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal Fai. Da nord a sud della Penisola 700 luoghi straordinari, poco conosciuti e valorizzati oppure insoliti e curiosi, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città. Ad ogni visita si potrà sostenere la missione del Fai con una donazione. Un connubio quello tra cultura e natura che affonda le sue radici nella visione lungimirante delle madri e dei padri costituenti, che tra i dodici principi fondamentali della nostra Costituzione, all’articolo 9, stabiliscono, tra l’altro, che «la Repubblica […] tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».
Un intreccio che è anche il perno della scelta operata dalla Delegazione Fai di Trento, che come spiega la sua presidente Luciana de Pretis «ha deciso quest’anno di portare i visitatori alla scoperta della collina di Trento, in particolare di due ville storiche di Villazzano: l’affascinante Villa de Mersi, con il suo grande parco e il salone di rappresentanza, e Villa Balduini Tambosi, sede del Centro di fisica nucleare teorica Ect della Fondazione Bruno Kessler, che saprà stupire con i suoi affreschi ottocenteschi». Immersa in un grande parco aperto al pubblico, Villa de Mersi, è una delle ville barocche più belle di Trento. La sua facciata è decorata da un timpano a pagoda, un doppio ordine di finestre simmetrico, su un semplice basamento, e una scenografica scalinata a doppia rampa, ornata con dei putti in pietra. Con le sue linee classicheggianti, Villa Balduini Tambosi, è stata invece eretta alla fine del Settecento e ospita due interessanti cicli pittorici ottocenteschi realizzati dal pittore Domenico Zeni, in cui si fronteggiano i temi di amore ed eroismo. Nella Sala dell’Iliade si potranno ammirare episodi tratti dal testo omerico, per proseguire con il ciclo ispirato alle «Metamorfosi» di Ovidio. Spostandoci verso la parte Sud del Trentino, a Brentonico il Gruppo Fai Rovereto e Vallagarina apre le porte a Palazzo Eccheli-Baisi e alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che sorge a settecento metri d’altitudine, ai piedi del Monte Baldo. Brentonico si sviluppa attorno a questa pieve, attestata già nel 1145, ora ammirata per le sue forme tardo rinascimentali e arricchita di opere d’arte soprattutto sei e settecentesche. Due i luoghi attorno ai quali anche il Gruppo Alto Garda incentra la sua attività: da una lato la Chiesa Collegiata di Arco, menzionata già dal 1144, che con la sua facciata monumentale si affacciata sulla valle. Sopra il portale, un gruppo scultoreo raffigura Maria Assunta, cui la chiesa è dedicata. Poco distante, la chiesa di S. Rocco di Caneve di Arco, costruita alla fine del Quattrocento e riccamente affrescata, costituisce uno dei più noti esempi di arte sacra del territorio.
Per le «Giornate Fai d’Autunno», il Gruppo Fai Val di Sole e Val di Non sceglie Monclassico e Presson per una passeggiata nell’affascinante «paese del sole e delle meridiane» e un itinerario alla scoperta dei due borghi. Lungo le vie dei borghi si potrà ammirare l’interessante storia delle meridiane, dipinte sulle facciate a partire dal 2002, su iniziativa dell’associazione Le Meridiane. Tra gli artisti che hanno realizzato le opere, ricordiamo Livio Conta, Luciano Zanoni, Mauro Pancheri, Albino Rossi, Annamaria Gelmi.
Da non perdere anche le iniziative del Gruppo Fai Val di Fiemme e Val di Fassa. Tre luoghi diversi, uniti dal titolo «Canazei tra due patrie», che spaziano da una visita al paese, «con i suoi edifici e monumenti che testimoniano il passaggio dalla parte austriaca a quella italiana» per proseguire con l’esplorazione del Rione di Cleva. Per concludere, un trekking di medio livello in Val de Mortic, accompagnati da una guida sull’antica via di comunicazione degli abitanti di Canazei e dei paesi limitrofi, verso il mondo tirolese.
Naturalmente, sarà aperto anche il Castello di Avio, Bene Fai, oltre all’appena inaugurata Aula del Simonino, in via del Simonino a Trento.
Divisa tra Bolzano e Merano, l’offerta Fai della Delegazione bolzanina guidata da Mirko Freiner è articolata in due proposte, a partire da Castel Englar, immerso tra i vigneti, nel Comune di Appiano sulla Strada del vino. Nel castello, la cui storia spazia dal XIII secolo ad oggi, sarà possibile visitare la Sala dei cavalieri dal soffitto a travi tardogotico, oggi intitolata al poeta Rainer Maria Rilke, l’adiacente cappella di San Sebastiano, consacrata nel 1475, e la distesa di vigneti.
A Merano, invece, l’apertura del Fai riguarda la Chiesa di Santo Spirito, in pieno centro, quasi a ridosso del fiume Passirio. Un edificio sacro che nasce nel 1271 come «Chiesa dell’Ospedale», distrutto nel 1419 da un’alluvione e ricostruito nel Quattrocento. Rappresenta un importante esempio di architettura gotica dell’Alto Adige.
Fondamentale nell’organizzazione delle Giornate è il contributo dei Gruppi Fai Giovani, oltre ai Gruppi Fai, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli Apprendisti Ciceroni®, molto attivi in Alto Adige. Alcune visite «speciali» sono riservate agli iscritti al Fai, online sono disponibili orari e informazioni. Le «Giornate Fai» rappresentano, inoltre, un’opportunità per sottoscrivere il tesseramento a tariffa scontata.
mercatini
di Gabriele Stanga e Pierluigi Faggion (foto)
Parte in quarta la trentesima edizione della manifestazione, che attira ogni anno a Trento turisti da tutta Italia e non solo. Alle 17 in Piazza Duomo si si accenderanno le 22mila luci