il bilancio
sabato 17 Dicembre, 2022
di Margherita Montanari
Un valore della produzione atteso di 403,6 milioni di euro, quasi 2 in più rispetto al 2019, è la prima indicazione del bilancio 2022 di Autostrada del Brennero. A due anni dallo stop imposto dalla pandemia, l’arteria che collega Modena al confine di Stato segna un record di ricavi che lascia ampio margine al proseguimento dei progetti di manutenzione e degli interventi che porteranno alla gara — con diritto di prelazione — per il rinnovo della concessione, scaduta nel 2014. Già nel 2023, saranno 68 i milioni investiti per interventi di conservazione dell’infrastruttura. L’equivalente di un investimento da 217mila euro al chilometro per un anno.
Il cda della società, presieduto da Hartmann Reichhalter, ieri ha approvato interventi per il 2023 e ha messo sul tavolo previsioni di ricavi da record, a 403,6 milioni. «Si tratta di un risultato eccellente. Superiamo il record del 2019, quando si attestò a 401,3 milioni», ha fatto presente l’ad di Autobrennero Diego Cattoni. Un salto di 100 milioni rispetto al 2021 e il ritorno su livelli pre pandemia. Per il prossimo anno, i soci hanno approvato interventi su pavimentazioni (per 12,2 milioni) sistemi informatici, telematici e impianti tecnici (9,5 milioni), opere d’arte (tra cui ponti e viadotti, con lavori per 6,5 milioni). Per lo sgombero della neve vengono invece bloccati 3,7 milioni. Il budget complessivo è di 68 milioni, e cataloga anche voci come le modifiche al verde, le asfaltature, le gallerie o le barriere di sicurezza. «Il nostro impegno per la sicurezza di chi viaggia – ha aggiunto – non è mai venuto meno in questi anni, anche se la concessione è scaduta dal 2014. Il recente via libera del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla nostra proposta di Finanza di progetto, confermando l’assoluta bontà del nostro operato, ci spinge ancora di più a proseguire sulla strada intrapresa anche in questo comparto».
La società Autostrada del Brennero, che gestisce l’arteria di traffico, è controllata per l’84,7% da enti pubblici. Tra questi, anche la Provincia autonoma di Trento e la Regione Trentino-Alto Adige. Ed è probabile che rimanga in mano all’attuale compagine, vista l’approvazione da parte del Ministero delle infrastrutture della finanza di progetto da 7,2 miliardi di euro legato al rinnovo della concessione autostradale per ulteriori 50 anni. Un piano che prevede una road map serrata di opere da realizzare. In grado di produrre 5,6 miliardi di Pil.
Non se ne parlerà comunque fino al 2023. Anche se la legge non indica una data precisa per la gara europea in cui la società di via Berlino potrà contare sul diritto di prelazione. Intanto, gli investimenti si mettono in moto. A partire dalla terza corsia dinamica tra Bolzano sud e Verona nord. Al progetto esecutivo, relativo ad un investimento da 400 milioni, il cda ha dato ieri l’ok definitivo. «L’attivazione della corsia di emergenza come corsia di transito — ha chiarito il direttore tecnico generale Carlo Costa — consente l’incremento della capacità fino a 4.300-4.400 veicoli all’ora, con un miglioramento complessivo delle condizioni di deflusso». Si attiva solo in caso di traffico intenso. Vale a dire in quelle giornate che, sulla base dei dati raccolti negli anni, registrano un flusso di oltre 30mila veicoli, con il superamento della soglia oraria di 2.600 mezzi.
L’operazione, nel suo complesso, costerà 1 miliardo e 550 milioni. Ma potrà andare a compimento solo dopo il rinnovo della concessione. La parte più onerosa riguarderà la costruzione di tratti di terza corsia dove ora non c’è, come in corrispondenza delle gallerie. Il resto saranno lavori per la realizzazione di nuovi accessi, piazzole tecniche e di sosta, impianti tecnologici, pannelli di sorveglianza dei traffici, impianti di automazione e controllo, elettrici e di illuminazione. «La parte di interventi che riguarda il veronese — hanno aggiunto gli amministratori veronesi Alessia Rotta e Alessandro Montagnoli — saranno completati in un solo anno e questa è certamente una buona notizia per il territorio».