Economia
venerdì 11 Ottobre, 2024
Spesa delle famiglie in calo del 6%: bollette più leggere ma pesa l’inflazione e rincarano affitti e mutui casa
di Francesco Terreri
In Trentino la media è 3.229 euro al mese, seconda in Italia dopo Bolzano. Alimentari +11%, abbigliamento -2,5%, mobili e casalinghi -13%

L’anno scorso la spesa per consumi delle famiglie trentine è calata dell’1,3% rispetto al 2022, attestandosi a 3.229,17 euro mensili, 38.750 euro in un anno. Il calo è ancora più accentuato in termini reali, oltre il 6% in meno, dato che nel 2023 l’inflazione media a Trento è stata pari al 5%. Il Trentino resta al top in Italia, secondo per valore assoluto solo dietro Bolzano, dove la spesa media è pari a 3.737,26 euro, in crescita in valore nominale, e davanti alla Lombardia (3.189 euro). Il dato provinciale è però in controtendenza rispetto all’andamento nazionale: secondo l’Istat, che ieri ha reso noto il rapporto, nel 2023 la spesa media mensile per consumi delle famiglie è pari a 2.738 euro, in aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente, con una riduzione però dell’1,5% in termini reali per effetto dell’inflazione.
Il calo trentino non indica necessariamente un peggioramento delle condizioni economiche: uno dei motivi della diminuzione è la minor spesa per le bollette dell’energia, il 3,3% in meno in un anno. Ma per gli alimentari le famiglie hanno dovuto spendere l’11,7% in più e il costo dell’abitazione è salito: del 2% in media gli affitti, del 5% le rate dei mutui. E così sono diminuiti gli acquisti di abbigliamento e calzature (-2,5%), di mobili e articoli per la casa (-13,2%), la spesa per la salute (-6,6%), sperando che questo significhi che i trentini sono stati meglio e non che abbiano dovuto rinunciare alle cure. Chi ha più disponibilità, invece, dopo la penalizzazione dovuta alla pandemia ha potuto spendere di più per ricreazione, sport, cultura (+23%) e per servizi di alloggio e ristorazione, cioè pranzi fuori casa e vacanze (+9,9%).
La spesa mediana, cioè quella della famiglia a metà nella scala dei redditi, è invece pari in provincia di Trento a 2.528,11 euro al mese. In questo caso in calo è più accentuato, 118 euro in meno del 2022 pari ad una contrazione del 4,5%, segnalando che le fasce di reddito più basse hanno dovuto tirare maggiormente la cinghia. Entrando nel dettaglio, la spesa media alimentare mensile dei trentini è pari a 500 euro, il 15,5% del totale. Per l’abbigliamento si spendono in media quasi 139 euro, per i mobili 119 euro, per la salute 135,6 euro, per ristoranti e alberghi 210 euro, per ricreazione e cultura 155 euro, per informazione e comunicazione 80,7 euro, per i servizi finanziari e assicurativi 74,3 euro. Poi ci sono i trasporti che valgono 416,6 euro al mese, l’1,3% in meno dell’anno precedente. E c’è la voce più consistente: abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, pari a 1.204,5 euro, in calo del 4,5%. Diminuiscono le bollette (-3,3%) e gli interventi di ristrutturazione, ben il 69,4% in meno a seguito del rallentamento dei lavori degli ecobonus edilizi. Aumentano invece gli affitti figurativi: 755,6 euro in crescita del 22,6%. La voce si riferisce a quanto spenderebbero le famiglie che vivono in casa di proprietà se fossero in affitto, ma è anche un indicatore di quanto costano le abitazioni ai nuclei che sono in affitto o a chi paga il mutuo.
«Il forte aumento dei prezzi che ha caratterizzato il 2023, seppure in maniera più contenuta rispetto al 2022 – spiega l’Istat – è stato fronteggiato dalle famiglie risparmiando meno o attingendo ai risparmi, ma anche modificando le proprie abitudini di consumo. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata, infatti, del 6,3%, in calo rispetto al 2022 (7,8%) e molto al di sotto del livello pre-Covid (8% nel 2019). Inoltre, analogamente a quanto già osservato nell’anno precedente, anche nel 2023 le famiglie hanno modificato le proprie scelte di acquisto, in particolare nel comparto alimentare: il 31,5% delle famiglie intervistate nel 2023 dichiara, infatti, di aver provato a limitare, rispetto a un anno prima, la quantità o la qualità del cibo acquistato (erano il 29,5% nel 2022)».
Tra le osservazioni dell’Istituto di statistica sulle varie tipologie di famiglie, quelle sui nuclei di immigrati: «Le condizioni economiche generalmente più precarie delle famiglie con stranieri si riflettono anche nella composizione della spesa. La voce Alimentari e bevande analcoliche assorbe infatti il 22,1% del totale tra le famiglie con stranieri (468 euro mensili) e il 22,9% (413 euro) se in famiglia sono tutti stranieri, mentre si ferma al 19% in quelle di soli italiani (532 euro al mese)».
IL VIDEO
Nella Bergoglio, cugina del Pontefice: «A noi chiedeva sempre la bagnacauda. Non dimenticherò mai le sue mani morbide»
di Redazione
La cugina di Francesco e i ricordi con Bergoglio in Piemonte: «Al Papa piaceva mangiare però si teneva parecchio. Ma le buone ricette piemontesi se le ricordava perché la nonna Rosa, che lo ha allevato, gliele preparava»
Le schede
Morte del Papa, quindici cardinali per la successione: ecco chi sono e perché sono quotati. Dagli italiani Parolin, Zuppi e Pizzaballa al filippino Tagle
di Redazione
Dopo i funerali e il lutto, si svolgerà tra il 5 e il 10 maggio l’inizio dell’elezione del nuovo Pontefice. Quali e quanti sono i cardinali papabili? Le schede con le biografie