Il caso
venerdì 11 Ottobre, 2024
di Redazione
«Non è stata solo colpa mia», questo forse il passaggio che Naldi tiene a sottolineare di più nel corso della sua intervista con il quotidiano La Stampa. L’ex fisioterapista di Jannik Sinner, che ha perso il suo posto assieme al preparatore atletico Umberto Ferrara a seguito del caso di positività al Clostebol che ha coinvolto il tennista numero uno al mondo, per la prima volta parla e cerca di spiegare la sua versione dei fatti. «Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita — le sue parole a La Stampa —. Spero, prima o poi, di poter raccontare anch’io cosa è successo per dare un quadro generale. Perché da come è stata interpretata questa vicenda dal grande pubblico sembra che sia stata solo colpa mia. Ma non è così, come peraltro sa anche chi ha letto la sentenza. Mi rendo conto che non tutti hanno fatto questo sforzo». Il riferimento è forse a Ferrara, colui che dall’Italia portò a Indian Wells il Trofodermin utilizzato poi da Naldi per curare la ferita al dito della mano con cui lo stesso fisioterapista bolognese è venuto a contatto con la pelle di Sinner, questo l’incidente che avrebbe poi generato il caso di lievi positività, trascinando Sinner in un turbine non ancora finito visto il ricorso della Wada, e costando infine il posto sia a Naldi che a Ferrara.