Accoglienza
domenica 18 Dicembre, 2022
di Redazione
La sala d’attesa della stazione della Trento-Malè dovrebbe ospitare i senza tetto che ancora sono costretti a dormire sotto i ponti o in rifugi di fortuna. Lo ha proposto il sindaco di Trento Franco Ianeselli all’inaugurazione del nuovo dormitorio per i senza fissa dimora stanziali sul territorio da 24 posti in via Lavisotto: «Finché ci sono persone in strada che soffrono, non importa il loro status giuridico, dobbiamo pensare ad altre soluzioni. Per esempio, in caso di aggravarsi dell’emergenza freddo, stiamo valutando la possibilità di ospitare altri bisognosi nella grande sala d’attesa della Trento-Malè». A margine, il primo cittadino ha aggiunto: «Occorre una struttura temporanea che possa accogliere chi ha bisogno di un tetto per il periodo più freddo, senza guardare alla sua condizione giuridica. E la soluzione della stazione della Trento-Malè potrebbe essere ideale e veloce. So che già ci sono interlocuzioni in corso».
Ianeselli ha fatto il punto sui posti letto disponibili in città: «Quest’anno possiamo contare su 50 posti in più durante tutto l’anno che diventano 74 in inverno proprio grazie al lavoro sinergico fatto con Provincia e comunità cristiana – ha aggiunto il sindaco – Abbiamo dato anche una prima risposta al problema dei richiedenti asilo con i 24 posti delle scuole Bellesini aperti in soli tre giorni».
Proprio ieri in via Lavisotto, a Trento Nord, è stato ufficialmente inaugurato un nuovo dormitorio permanente con 24 posti letto, a disposizione dei senzatetto inviati dallo Sportello provinciale per persone senza dimora. Presenti alla piccola cerimonia – la struttura è già operativa dalla fine di novembre – oltre a sindaco anche l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi e l’assessora provinciale alla salute e politiche sociali Stefania Segnana. Con loro, gli operatori della Fondazione comunità solidale, responsabile della gestione, assieme a numerosi volontari facenti parte della comunità di Trento Nord. La struttura, di proprietà provinciale, che sorge su un terreno concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune di Trento, è inserita nel tessuto urbano, che è fatto naturalmente anche di reti di solidarietà, di rapporti, di relazioni, come sottolineato in apertura da don Cristiano Bettega, delegato vescovile all’impegno sociale, e ribadito dal vescovo mons. Tisi. «Questo era il nostro intento – ha spiegato l’assessora Segnana – dar vita ad una struttura che fosse accettata dalla comunità. Il progetto è partito nel 2018 ed è frutto della collaborazione fra le istituzioni coinvolte, che hanno tutte cooperato per il raggiungimento di questo importante risultato. Oggi abbiamo una struttura nuova, ben gestita, in grado di trasmettere un senso di casa a chi vi farà ingresso. A breve apriremo anche il piano sottostante, che sarà adibito all’housing sociale. Un altro tassello importante, che è fatto non solo di numeri, ma di percorsi quanto più possibile individualizzati e rispettosi dei bisogni delle persone, che vengono aiutate anche a superare la fase del bisogno». L’edificio di via Lavisotto è suddiviso su due piani sostanzialmente indipendenti. L’ingresso nella struttura avviene tramite lo sportello per l’accoglienza della Provincia e prevede l’accoglienza notturna (dalle 18.30 alle 8.30) a uomini senza dimora. In totale sul territorio provinciale sono disponibili attualmente 234 posti letto, in crescita rispetto all’anno scorso, di cui poco meno di 200 a Trento, il resto a Rovereto.
La gestione del dormitorio di via Lavisotto è affidato alla Fondazione Comunità solidale, dove operano, fra gli altri operatori, anche alcuni stranieri «portando il loro significativo contributo», ha sottolineato l’arcivescovo di Trento monsignor Tisi.
il sermone
di Redazione
Il videomessaggio per le festività: «È difficile anche solo immaginare di poter “sperare” sotto il cielo di Gaza o di Kiev, di Aleppo o di Damasco, della Corea e del Sudan»