La protesta
martedì 22 Ottobre, 2024
di Patrizia Rapposelli
Dal Vanoi a Venezia, una marcia pacifica lungo i sentieri che portano al mare, per consegnare le oltre 8 mila firme raccolte tra Trentino e Veneto a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale: è questa l’iniziativa lanciata dall’associazione vicentina Equistiamo, sostenuta dal Comitato per la difesa del Torrente Vanoi, per contrastare la realizzazione della diga che dovrebbe sbarrare il corso d’acqua.
L’opera è promossa dal Consorzio di Bonifica Brenta, che prevede di creare uno sbarramento sul torrente Vanoi, in val Cortella, per realizzare un bacino artificiale da 33 milioni di metri cubi tra Veneto e Trentino allo scopo di irrigare la pianura veneta.
L’iniziativa propoposta dagli attivisti si chiama «In cammino per l’acqua», otto giorni di viaggio a piedi, dal 30 ottobre al 6 novembre, per quasi 200 chilometri, seguendo il corso d’acqua dal torrente Vanoi fino al Brenta e infine al mare. Una volta a Venezia le firme di dissenso rispetto l’opera saranno consegnate alla sede della giunta regionale. «Puntiamo a raggiungere le diecimila firme lungo il tragitto, come ci siamo prefissati all’inizio della raccolta. La forza della protesta e la risposta dei territori fanno ben sperare», fa sapere Daniele Gubert, attivista del comitato. La raccolta firme è partita il primo di agosto da Canal San Bovo, ma l’iniziativa si è espansa anche in Veneto: a Lamon, Arsiè, a Feltre e Bassano. «In appena un mese avevamo raccolto tra Trentino e Veneto oltre 6 mila firme— ricorda Gubert —. In due mesi abbiamo superato le 8 mila. Siamo soddisfatti la gente ha risposto positivamente alla petizione contro la diga. Anche i veneti hanno avuto un richiamo fortissimo; diverse associazioni si sono unite per contrastare il progetto».
In cammino per l’acqua sarà l’occasione per «dire un no al progetto di una diga sul torrente Vanoi in Trentino, ma al contempo tanti sì: allo sghiaiamento de bacini esistenti, ai sistemi naturali di ricarica delle falde, allo stop al consumo di suolo, al recupero delle acque meteoriche, al riuso irriguo delle acque reflue, al ridare spazio ai corsi d’acqua, alla conversione dell’agricoltura intensiva verso l’agroecologia — si legge in una nota di Equistiamo —. Una marcia per smuovere le coscienze e promuovere proposte improntate alla sostenibilità ambientale, al ricorso di tecnologie appropriate e contro lo sperpero di denaro pubblico».
Come già anticipato, il progetto prevede la realizzazione di una diga nel territorio comunale di Lamon (Belluno), con bacino artificiale in Trentino. L’invaso ricoprirebbe l’intera val Cortella, attraversata dal torrente Vanoi, fino a Canal San Bovo. Si teme un nuovo disastro del Vajont, nel caso in cui la diga si rompesse. L’appuntamento per la marcia pacifica è martedì 29 ottobre all’Ecomuseo del Vanoi di Canal San Bovo, per un incontro operativo preliminare. Il 30 ottobre partirà la camminata da Canal San Bovo verso Lamon, il giorno dopo da Lamon a Cismon. Il primo novembre è prevista la tappa a Cismon, nei giorni a seguire a Bassano del Grappa, Piazzola sul Brenta, Padova e Dolo. Il 6 novembre è previsto l’arrivo a Venezia. Dal comitato fanno anche sapere che è in corso il progetto di trasformare In cammino per l’acqua in un docu-film, con il regista trevigiano Marco Pavan.
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