Il caso

giovedì 24 Ottobre, 2024

Scurelle, il taglio della pizza d’asporto costa 50 centesimi. Scoppia la protesta

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La denuncia online di un acquirente. Pagati 4 euro anche per i cartoni. Il titolare della pizzeria: è giustificato

«Sapete qual è l’attività più remunerativa al mondo? Tenetevi forte: con una potenzialità di circa un milione di euro all’anno, l’attività più pagata al mondo è quella del tagliatore di pizze d’asporto».
Così, Sergio Paoli, ex poliziotto e scrittore perginese, ha affidato questa considerazione al suo blog, con l’ironia tipica della sua scrittura: il tagliatore di pizze, secondo lui, guadagnerebbe molto di più di un esperto di informatica, di un notaio o di un chirurgo (che sempre di tagli si occupa).
Questa strana riflessione non è uscita dal nulla: in realtà, ha un riscontro nella vita reale. «Ieri sera, con la mia famiglia, abbiamo deciso di portarci delle pizze a casa — scrive Paoli —. Trovandoci nei paraggi, abbiamo optato per la pizzeria Rosy a Scurelle, chiedendo (per condividere tra di noi le varie tipologie di pizza) di tagliarcele a spicchi. Al momento di pagare le 4 pizze, mi vengono chiesti 43 euro e 50: il totale, secondo i prezzi esposti, avrebbe dovuto essere di 37 euro e 50. Vado a vedere lo scontrino per scoprire cosa mi costa 6 euro ed ecco la sorpresa: quattro volte la dicitura “tagliata” al costo di 50 centesimi, più 4 euro per quattro cartoni d’asporto».
Insomma, un’operazione apparentemente immediata come il taglio di una pizza ha avuto un costo di 50 centesimi per ogni pizza: facendo i conti, si tratta di un lavoro pagato circa 600 euro l’ora. «Oggi ho cronometrato quanto ci si impiega a tagliare una pizza — prosegue Paoli —. Se la rotella è affilata si fanno due tagli a croce in due, tre secondi e il conto è presto fatto. In un minuto si possono tagliare oltre venti pizze, più di 1200 all’ora. Lavorando solo sei ore al giorno, per sei giorni alla settimana e 50 settimane all’anno si possono tagliare oltre due milioni di pizze, quindi incassare più di un milione di euro».
Dall’altro lato, Diego Stenico, storico titolare del Rosy’s Pub di Scurelle non si scompone. «Noi non siamo una pizzeria al taglio — spiega il titolare raggiunto al telefono — quindi è un servizio che viene fatto pagare di più: se il cliente non si accorge di quello che ha pagato è un problema suo. Se vuole tornare verrà a pagare il servizio. E questo vale anche per i cartoni: sono una spesa che devo affrontare anche io, quindi sono un servizio a carico del cliente. Ho visto un post social sulla questione: ma ho deciso di non partecipare a questa polemica».
Guadagnare un milione di euro l’anno grazie al taglio delle pizze: forse un po’ troppo bello per essere vero. Infatti, nonostante questa prospettiva di guadagno, Stenico non continuerà a gestire il pub di Scurelle, e dal 31 ottobre potrà finalmente godersi la pensione. «Non ho mai avuto problemi con nessuno: sono solo stufo e deluso dal governo e dalla deprimente situazione politica — spiega il titolare —. Così dopo quarant’anni di lavoro sono riuscito a trovare un sostituto: è arrivata anche per me l’ora di lasciare questo lavoro».