i numeri
sabato 26 Ottobre, 2024
di Donatello Baldo
Per ora la giunta regionale si è limitata all’obbligo di legge, «in base alla quale la misura dell’indennità di carica e del gettone di presenza degli amministratori degli enti locali è determinata con regolamento adottato entro il 31 dicembre dell’anno che precede il turno elettorale generale». E considerato che si voterà a primavera, entro l’anno andava fatto. Ma si tratta di un provvedimento fotocopia che ricalca né più né meno gli importi attuali, fermi da anni. Quindi nessun aumento, nessun «ritocco verso l’alto» come più volte richiesto dai sindaci trentini, che già partono svantaggiati rispetto ai colleghi altoatesini.
Le tabelle approvate, infatti, sono le stesse. E valgono per tutto il prossimo mandato delle amministrazioni comunali, quella che copriranno gli anni dal 2025 al 2030. Oltre i 10mila euro solo il sindaco di Trento, che incassa un assegno mensile di 11.040 euro lordi. Raggiunge gli 8mila euro la sindaca di Rovereto (8.447 euro) e supera i 7mila il sindaco di Pergine Valsugana, quello di Arco e la sindaca di Riva del Garda, con 7.461 euro ciascuno. Si scende poi alla fascia dei 5mila: Mori, 5.913 euro, Lavis, Borgo Valsugana e Cles 5.549 euro, Mezzolombardo 5.343 euro. E poi Ala, Baselga di Piné e Predaia con i sindaci che incassano 5.139 euro lordi. Sui 4mila euro al mese i sindaci dell’Altopiano della Vigolana, di Cavalese, di Dro, Moena, Tione e Vallelaghi. Gli altri sono sotto i 4mila, e pure sotto i 3mila euro lordi mensili.
Il confronto con la Provincia di Bolzano mette subito in risalto gli oltre 13mila euro che incassa il sindaco del capoluogo altoatesino, che ha meno abitanti di Trento, e gli oltre 10mila del sindaco di Merano, che ha gli stessi abitanti di Rovereto, dove il primo cittadino non arriva a 8.500 euro mensili. Ma è soprattutto nei comuni più piccoli che c’è la differenza, perché in Alto Adige pochissimi sindaci prendono meno di 3mila euro al mese, solo se gli abitanti del loro comune non arrivano a 1.000. E comunque il sindaco di Ponte Gardena, che conta 215 anime, si porta a casa 2.210 euro al mese.
Nella norma, fa notare la giunta, c’è una clausola: «La misura delle indennità di carica potrà essere successivamente rivista con la norma di legge regionale anche in relazione al quinquennio 2025-2030. «E sarà rivista — assicura l’assessore regionale agli Enti locali Franz Locher (Svp). Questo è l’impegno della giunta», Anche se non anticipa i tempi: «Vedremo se fare la modifica nel corso dell’iter», perché quella approvata dalla giunta è una proposta che dovrà passare alla competente commissione consiliare tenute ad esprimere il loro parere, così come dovranno esprimere il loro parere le giunta provinciali. «Vedremo se fare dei ritocchi verso l’alto nell’approvazione definitiva — afferma Locher — o se fare modifiche più avanti. Quello che è certo è che si dovrà intervenire per dare risposte ai sindaci che da tempo pongono il problema di indennità ferme ormai da tempo».
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