La mobilitazione

martedì 29 Ottobre, 2024

Riva del Garda, il Sal: «Scendete in piazza contro la ciclovia»

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Il comitato chiama a rapporto tutti coloro che vogliono fermare il progetto

Una vera e propria chiamata alle «armi», quelle del dissenso verbale, quelle della lotta dal basso e della continua protesta verso le istituzioni; perché si vuol dimostrare che contro la ciclovia del Garda, contro quelle che sono state ritenute, soprattutto in certi punti, soluzioni pericolose per l’incolumità degli utenti oltre che lesive dell’ambiente naturale, non c’è solo uno sparuto gruppo di persone, ma una cittadinanza intera. Proprio per questo il Comitato Sal alla luce degli ultimi eventi che porteranno domani alla valutazione dell’ammissibilità della trattazione del punto sulla ciclovia (richiesto dalla raccolta firme promossa dal comitato Sal e sottoscritta da oltre 400 persone, ma considerata illegittima dagli uffici comunali) durante la convocazione del civico consesso, ha invitato tutta la cittadinanza che è contraria all’opera di presentarsi davanti alla Rocca. «Ad aprile l’assemblea di Sal – raccontano dal Comitato – ha deciso una raccolta firme per indurre il consiglio comunale ad una discussione in merito al tema «Fermare allo Sperone il progetto della ciclovia sul lato occidentale della Gardesana». È lo stesso Sal a ricordare di aver applicato il contestato regolamento: «Lo strumento confacente all’importanza della tematica è stato individuato nell’articolo 14 comma 8 del regolamento interno per le adunanze del consiglio comunale che dice: […] il Consiglio deve essere convocato, per la sola trattazione di proposte di deliberazione, qualora lo richiedano il sindaco o almeno un quinto dei consiglieri ovvero almeno trecento cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune e non prevede l’autenticazione delle firme». Ma su quest’ultimo passaggio la segreteria generale del Comune ha un’opinione diversa, tanto che, appunto ha dichiarato illegittime le firme per mancanza di autenticazione. Ciò, però, non ha impedito al presidente del consiglio Salvatore Mamone, di inserire il punto all’ordine del giorno lasciando al consiglio stesso la possibilità o meno di trattarlo. Per barricare tale trattazione i consiglieri di minoranza hanno poi recepito la richiesta del Comitato e delle oltre 400 firme e ne ha presentata una identica sostenuta da 5 consiglieri comunali. La palla ora passa alla serata di domani per capire se la trattazione avrà già inizio in questa seduta o se si dovrà attendere la richiesta fatta propria dalle minoranze. E, inoltre, se tale richiesta venga accettata. «Da subito (alla consegna delle 402 firme, il 5 settembre 2024) l’interpretazione tecnica del segretario comunale è stata quella di considerare che la richiesta dovesse essere fatta sulla base di un altro regolamento, quello “per la partecipazione e la consultazione dei cittadini” che prevede un diverso iter (e un diverso obiettivo cioè la convocazione del consiglio comunale) e soprattutto le firme autenticate. Da subito – continuano – il Comitato è stato fermamente contrario all’interpretazione del Comune, secondo la quale la prima norma è ‘generale’, la seconda ’speciale’ e perciò quest’ultima sarebbe stata quella corretta che avremmo dovuto perseguire. Questa valutazione boccia e sminuisce la nostra richiesta e apre una questione sulle norme, a nostro avviso ben distinte nella loro piena autonomia funzionale, che rischia di inficiare il principio della partecipazione democratica. Una questione che da tecnica diventa politica e funzionale ad impedire la discussione sulla ciclovia in Consiglio Comunale (per la seconda volta, dopo quanto avvenuto il per la mozione della minoranza nel Consiglio Comunale del 25 giugno 2024, quando la Sindaca e tutta la maggioranza hanno disertato la seduta)». Il Sal ha così preso atto di tutto ciò che si è discusso in questi frenetici giorni e lancia il proprio contro attacco: «Vedremo quale ascolto avrà la proposta di deliberazione nel prossimo consiglio e invitiamo le persone che hanno firmato la richiesta di convocazione e le cittadine e i cittadini che hanno a cuore non solo l’oggetto della richiesta ma anche la difesa del diritto di esprimersi e partecipare ad essere presenti e ad assistere alla riunione del consiglio».