La storia
venerdì 1 Novembre, 2024
di Adele Oriana Orlando
La vera essenza di un piccolo borgo di montagna sono le persone che ogni giorno, quasi sempre a titolo di volontariato, lavorano sodo perché questo non si svuoti e non diventi un luogo abbandonato come tanti altri sparsi per l’Italia. Da un concetto di ospitalità diffusa e dalla voglia di riportare alla vita un prodotto caratteristico di Nosellari, nel maggio del 2017 è nata la pro loco del paese.
Il primo presidente di questa realtà fu Adriano Marzari che, dopo il primo mandato, passò il testimone a Graziella Bernardini. Arrivata in Trentino una decina di anni fa, insieme a uno dei suoi due figli, la nuora e la nipotina che avevano deciso di investire in una piccola struttura ricettiva di Nosellari, Bernardini è stata parte fondamentale del motore di questa giovane pro loco. Lei, docente di lettere e dirigente scolastica in pensione nata negli anni Cinquanta a Savona, in Trentino ha iniziato la sua terza vita. Tra le tante esperienze di vita, Bernardini, conta anche due mandati come sindaca di Landriano, dal 1995 al 2004. Raggiunta l’età della pensione e dopo aver vissuto tutte queste esperienze, Bernardini ha deciso di cambiare strada, mantenendo dentro di sé tutto ciò che aveva già imparato per poterlo portare e raccontare ad altri.
Dopo aver vissuto trent’anni al mare, altri trenta in pianura a Landriano, nel 2014 la presidente si è spostata in montagna. «Da dirigente scolastico in pensione mi sono messa a fare la cuoca nell’albergo di mio figlio – racconta – Poi, essendo io una donna curiosa, dopo il cambio di vita radicale che ho fatto, passando da una vita vicino alla periferia milanese a questo piccolo paese di montagna, ho iniziato a conoscere un po’ tutti. A Nosellari ci sono circa un centinaio di abitanti. Quando ho cominciato a conoscere le persone, a prendere confidenza, ho iniziato ad ascoltarle, a comprendere cosa volessero. Questo perché mi piace muovere l’aspetto culturale di un luogo, quindi anche le tradizioni del paese». Da questo momento di ascolto, è emerso che Nosellari, oltre ad avere la vocazione per l’ospitalità diffusa, anticamente era una terra dove venivano coltivati i porri. E visto che in un processo di recupero e mantenimento di luoghi che possono offrire autenticità, il prodotto è fondamentale, i nosellarotti sono tornati a promuovere il loro piccolo tesoro grazie alla pro loco, sette anni fa. «Quando abbiamo unito questi elementi – ricorda Bernardini -. Abbiamo pensato che come associazione, la pro loco era l’ideale per provare a perseguire questi obiettivi. Da lì a poco è stato formato il direttivo della nascente realtà, abbia cominciato a lavorare su varie tematiche, oltre alla questione legata al porro, anche sugli aspetti più squisitamente culturali. Il porro è comunque legato alla cultura locale e quindi diventa anche un discorso di socialità, di coesione tra gli abitanti». Una coesione necessaria, quest’ultima, per sopravvivere, per coltivare quel concetto della «restanza». E così è stato negli ultimi sette anni e mezzo. La pro loco di Nosellari, con il suo stampo ambientalista, si è impegnata molto (e continua a farlo) per promuovere iniziative che rendono forte la coesione tra gli abitanti, appetibile il paese per gli aspiranti visitatori e immortali cultura e tradizioni locali, sempre nel rispetto del territorio. Da quando è nata, questa realtà, organizza diverse iniziative: la camminata enogastronomica lungo il torrente, da San Sebastiano a Carbonare e Nosellari che si chiama «Degustando Oltresommo» e che ha raccolto anche fino a mille partecipanti in qualche edizione. Poi il «Festival dell’agricoltura di montagna» e «Giornata del porro». Gli appuntamenti culturali «Suoni sull’acqua» ed «Echi». Oltre a tutte quelle attività rivolte a un pubblico più giovani, futuro del territorio, come i tanti laboratori in collaborazione con il Museo delle scienze di Trento. Ora, tra gli obiettivi futuri, la pro loco di Nosellari ha in cantiere un «Cammino delle api». Il progetto ha ottenuto il finanziamento della Magnifica Comunità di Valle degli Altipiani Cimbri.
L'INTERVISTA
di Anna Maria Eccli
Violoncellista, sposata con un principe africano, gira il mondo per lavoro. Nella città della Quercia ha deciso di comperare un rifugio dalla vita frenetica parigina. Proprio accanto alla residenza per cui i suoi avi si indebitarono