Il caso
venerdì 1 Novembre, 2024
di Benedetta Centin
Non avrebbero più dovuto rimettere piede in Trentino, invece hanno trasgredito all’ordine del giudice ed è scattato l’aggravamento della misura che li ha fatti finire di nuovo in carcere: i tre in questione, tutti cittadini tunisini, sono infatti stati sorpresi in più occasioni in città, anche nella zona di piazza Portela, dove erano soliti spacciare droga. Attività, questa, che a luglio aveva già aperto loro le porte del carcere di Spini di Gardolo. Ieri pomeriggio vi sono tornati. I poliziotti della squadra mobile della questura di Trento hanno infatti dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal giudice a carico dei tre stranieri. Misura, il carcere, che ha sostituito quella del divieto di dimora nella Provincia di Trento. Che il terzetto ha ignorato bellamente, continuando a bazzicare in zona Portala.
I sei fermi di luglio scorso
I tre fanno parte dei sei stranieri di origine nordafricana e senza fissa dimora che erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto a luglio scorso, accusati di aver messo in piedi un’attività di spaccio al dettaglio di droga in piazza Portela e dintorni. Organizzati, sempre operativi e pronti a cedere droga, di tutti i tipi, dall’eroina, alla cocaina all’hashish, anche alla luce del sole. Mettendo in atto una serie di accortezze che però non sono bastate verso i poliziotti che li teneva sott’occhio da un po’. Anche attraverso i filmati registrati dalle telecamere della zona. Tra i sei che allora erano finiti in cella c’era anche il tunisino che con altri avrebbe ceduto la dose letale di eroina che il 5 luglio scorso ha ucciso una ragazza di 27 anni trovata senza vita da un passante sotto il cavalcavia San Lorenzo a Trento.
Scarcerati, violano la misura
Il giudice Marco Tamburrino allora aveva convalidato il fermo per cinque dei sei immigrati. I tre tunisini in questione, dopo un periodo di detenzione a Spini di Gardolo, erano tornati liberi, due di loro il 10 settembre, il restate un mese dopo. Rimessi in libertà ma un vincolo: sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Trento, così come disposto dal Tribunale del Riesame. Per loro, il divieto di farsi rivedere in Trentino. Ma hanno ignorato quel provvedimento. Secondo quanto accertato dalla polizia non se ne sono mai andati, e sono tornati a bazzicare nelle zone del centro, proprio nell’area di piazza Portela. Ma la loro presenza lì è stata segnalata all’autorità giudiziaria che ha così disposto l’aggravamento della misura nei loro confronti. E’ toccato alla polizia eseguirla: rintracciati in centro, il terzetto è stato arrestato e trasferito in carcere.