cultura

martedì 5 Novembre, 2024

Centro Santa Chiara: buco di 2,6 milioni di euro. Ora la Provincia pensa a un commissario per sanare il debito

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Approvato intanto il piano di rientro del direttore Ongaro. Al momento gli spettacoli di novembre e dicembre sono «congelati»

Un commissario per mettere la mano nel groviglio dei conti del Santa Chiara e, come Teseo con il filo di Arianna, ritrovare la strada che porta a una situazione contabile sana. Questa la strategia al vaglio della Provincia per risolvere il problema del debito del Centro servizi culturali Santa Chiara, generatosi a seguito della gestione dell’estate di concerti alla Trentino Music Arena. Una misura straordinaria per una situazione emergenziale, nel frattempo infatti il cda dell’ente ha approvato il piano del direttore Ongaro per coprire il debito di 2,6 milioni. Un piano che prevede di utilizzare parte delle risorse presenti nel fondo di riserva del Centro, ma anche i finanziamenti per l’attività ordinaria del centro, ossia gli spettacoli. Un provvedimento che di fatto ha congelato il calendario degli spettacoli in cartellone per i mesi invernali, né confermati e né cancellati, in attesa di un intervento della Provincia.
L’ipotesi commissario
31 ottobre, questa la data, già passata, in cui scadeva il Consiglio di amministrazione del Santa Chiara. Un cda a 5, rimasto senza presidente da quando a luglio scorso Sergio Divina si dimise dopo aver preso la decisione di candidarsi alle provinciali contro Maurizio Fugatti. Da allora il ruolo è stato ricoperto dalla vicepresidente facente funzioni Sandra Matuella. L’ipotesi che si faceva strada inizialmente era quella di una deroga al cda affinché continuasse il suo lavoro fino a fine anno. Ipotesi ancora attuale, ma a cui si è affiancata anche un’altra possibilità: quella del commissario. Ne avrebbero parlato il presidente Fugatti e l’assessora con delega alla cultura Gerosa. L’idea sarebbe quindi quella di sostituire temporaneamente il cda con un commissario incaricato di supervisionare il risanamento dei conti dell’ente. Una volta rimessi a posto i numeri, sarà poi nominato il nuovo cda. Un modo forse anche per prendere tempo visto che le visioni del governatore e dell’assessora non sarebbero allineate sulla composizione dei 3 consiglieri di maggioranza e sulla nomina del (o della) presidente, con Fugatti che pensa alla continuità e Gerosa che punta a un rinnovamento. L’idea di passare da un periodo commissariale serve anche a presentare un ente solido al prossimo presidente, l’attuale situazione debitoria infatti potrebbe scoraggiare qualche candidato al ruolo.
Il piano di rientro
Intanto l’attuale Consiglio di amministrazione ha approvato il piano di rientro che aveva presentato il direttore del Centro Massimo Ongaro, ma con un’astensione. 2,6 milioni il debito dell’ente, che Ongaro ha previsto di coprire prelevando parte delle risorse dal fondo di riserva e le restanti dalla programmazione ordinaria. Si tratta dello stesso piano che era stato presentato a inizio ottobre e che aveva portato alla minaccia di sciopero dei dipendenti, Questo perché di fatto metteva a rischio gli spettacoli di novembre e dicembre. Rischio che sarebbe tutt’ora in piedi: gli spettacoli sono di fatto congelati, in attesa di un intervento della Provincia.
La natura del debito
Vale la pena ricordare che il debito maturato dal Santa Chiara esula dalla sua gestione ordinaria ed è strettametne legato alla Trentino Music Arena. I concerti dell’estate, per cui la Provincia aveva stanziato 1 milione, alla fine sono costati 3,6 milioni di euro, generando il disavanzo frutto di maggiori costi di gestione rispetto a quanto preventivato e ad una resa sottotono della vendita dei biglietti per alcuni dei concerti.