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martedì 5 Novembre, 2024

Afghanistan, donne senza volto e senza voce: martedì l’incontro di riflessione con Barbara Schiavulli

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A Rovereto in Sala Kennedy, il 12 novembre alle ore 20.30, la corrispondente di guerra e scrittrice, presenterà il suo libro «Burqa Queen» e converserà con Raffaele Crocco, giornalista e direttore responsabile dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo

Il 12 novembre alle 20:30 nella sala Kennedy, Galleria Depero in corso Rosmini a Rovereto, proporremo alla cittadinanza roveretana un incontro di approfondimento e riflessione sulla situazione delle donne in Afghanistan.

Dialogheranno tra di loro e con il pubblico Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra e scrittrice, che presenterà il suo libro “Burqa Queen” (2023), e Raffaele Crocco, giornalista e direttore responsabile dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo.

Barbara Schiavulli è stata impegnata per oltre due decenni a raccontare, al di là dell’informazione controllata dagli eserciti, le ingiustizie che subiscono i popoli nei conflitti internazionali e le sfide quotidiane dei civili per la sopravvivenza. I suoi articoli, pubblicati su importanti giornali nazionali, e la sua attività di cofondatrice di Radio Bullets la rendono una voce autorevole nel panorama dell’informazione sui Diritti Umani e una preziosa interlocutrice del giornalista Raffaele Crocco, molto conosciuto in Trentino e in Italia per il suo impegno nello studio dei conflitti internazionali.

L’incontro – rivolto alla cittadinanza, alle associazioni e alle istituzioni – vuole essere un’opportunità per informare, con il necessario approfondimento, sulla drammatica situazione delle donne in Afghanistan che continuano a subire una violazione sistematica dei loro diritti fondamentali.

Il regime talebano tornato al potere nel 2021, dopo l’intervento bellico e l’abbandono dell’Afghanistan da parte degli Stati Uniti, ha subito imposto misure discriminatorie verso le donne. Tra queste, la privazione di qualsiasi protezione giuridica contro le violenze di genere e domestiche, ma anche contro il matrimonio forzato, il divieto di far sentire pubblicamente la propria voce, la limitazione dell’accesso all’istruzione, al lavoro e alla politica, l’impossibilità di accedere all’assistenza sanitaria e l’assenza di libertà di circolazione e non in ultimo, l’obbligo di coprirsi completamente corpo e volto.

Con la recentissima sentenza del 4 ottobre 2024, la Corte di Giustizia Ue, ha stabilito che tutte le donne afghane hanno diritto di asilo negli Stati membri senza necessità di accertamenti o controlli.