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martedì 5 Novembre, 2024

Bypass, stanziati 400 mila euro per 80 residenti danneggiati dal bypass

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La Provincia accoglie 80 richieste su oltre 100 domande di risarcimento danni per i lavori del bypass

Ammontano a 400mila euro le risorse stanziate dalla Provincia di Trento per risarcire i residenti del capoluogo «danneggiati», dal bypass. Contribuiti a sostegno delle persone che vivono negli immobili nelle vicinanze del cantiere all’imbocco nord della circonvallazione, dove sono in corso gli scavi per l’uscita dei binari. Sono state presentate complessivamente 110 domande, alcune però sono risultate incomplete. Di queste 106 sono state scartate perché presentate da persone che al momento dell’apertura del cantiere non risiedevano in un immobile indicato nella domanda, né avevano alcun contratto abitativo in una delle case confinanti con il cantiere.
In totale sono state accettate e approvate ottanta richieste, 30 invece non rispettavano i requisiti richiesti. Pertanto sono stati stanziati 400mila, dei 605mila iniziali totali. Un indennizzo per chi abita nei pressi del quartiere di San Martino.
Intanto la Provincia ha inviato l’avviso di accettazione della richiesta.
Un contributo per fare fronte ai disagi di chi abita vicino al cantiere della circonvallazione ferroviaria, 5mila euro per ogni unità immobiliare.
Nei mesi scorsi era stata presentata una proposta analoga, sotto forma di risarcimento, anche per le attività economiche, professionali e imprenditoriali che stanno lavorando nello stesso contesto difficile a causa dei lavori. Un contributo per i residenti delle case e degli immobili che sono stati demoliti è già stato erogato. Un percorso questo che si era concluso nel febbraio del 2023 grazie a un accordo con tutti i proprietari e gli affittuari degli spazi commerciali e artigianali nella zona di San Martino, proprio all’imbocco nord della galleria della circonvallazione ferroviaria. Sono stati sottoscritti due accordi, evitando il ricorso alla procedura di esproprio forzato da parte di Rfi. L’ammontare complessivo finale degli importi degli accordi per la cessione volontaria degli immobili supera i 24 milioni di euro. Per consentire i lavori è stato necessario demolire una decina di edifici, che ospitavano 40 unità immobiliari, di cui 28 erano ad uso abitativo, 15 di queste in affitto. Dodici invece facevano parte del settore commerciale e terziario.