La sentenza
martedì 20 Dicembre, 2022
di Margherita Montanari
Autostrada del Brennero, concessionaria del tratto A22, potrà aumentare le tariffe, bloccate dal 2014 a causa del diniego del Mit e dal no ricevuto dal Tar del Lazio nel 2015. Ora il Consiglio di Stato ribalta la decisione, accogliendo l’appello contro la sentenza del primo giudice, che aveva bloccato gli aumenti dei pedaggi e negato ad Autobrennero un adeguamento dei pedaggi nella misura dell’1,57 per cento.
Il pronunciamento sblocca uno stallo maturato fin da aprile 2014. Appena dopo la scadenza della concessione, proprio sulla base di questa situazione, il Ministero delle infrastrutture e trasporti ha riconosciuto alla società che gestisce il tratto autostradale che collega Modena al Brennero un adeguamento tariffario pari a zero per il 2015.
Decreto contro cui la società di via Berlino ha fatto ricorso al Tar del Lazio. Vedendosi però negare gli aumenti tariffari. Secondo il primo giudice infatti, ha agito in un regime «transitorio», che avrebbe dovuto proseguire «nell’ordinaria amministrazione dell’esercizio dell’autostrada e delle relative pertinenze fino al trasferimento della gestione stessa». Tradotto: senza necessità di andare ad aggiustare le tariffe. Ciò nonostante A22 avesse proseguito a mettere a terra gli investimenti, in modo da garantire un servizio in continuità. «Scelta autonoma della concessionaria uscente», non tale da giustificare un adeguamento dei pedaggi, la tesi del giudice.
Negli anni, A22 ha mantenuto i pedaggi pressoché invariati. Il risultato è che, ad oggi, tratto autostradale risulta tra quelli con le tariffe più basse nel Paese. Per la società significa però non aver incassato risorse per sette anni, per una ragione che ora il Consiglio di Stato smonta.
Autostrada del Brennero, difesa dall’avvocato Claudio Guccione, ha fatto appello in riforma della sentenza del Tar del Lazio. E la sua richiesta è stata accolta. La camera di Consiglio ha infatti riconosciuto che le parti, nonostante la concessione già scaduta, hanno continuato «ad essere in rapporto tra loro poiché permangono reciproci interessi, la cui realizzazione è possibile solo mediante la reciproca collaborazione».
«L’Autostrada del Brennero ha diritto all’adeguamento tariffario per tutta la durata del rapporto concessorio», conclude la sentenza del Consiglio di Stato, che annulla così i provvedimenti precedenti. E dà il via libera ad A22 per correggere al rialzo i pedaggi. Resta da chiarire come si muoverà la società di via Berlino, che per 7 anni non ha potuto intervenire sulle tariffe. Potrebbero esserci gli estremi per chiedere una compensazione in sede civile.