l'evento
lunedì 11 Novembre, 2024
di Redazione
Incontri, dibattiti, concerti e attività per studenti e insegnanti: tutto questo è il Festivalmeteorologia, di nuovo a Rovereto dal 13 al 17 novembre. Dieci anni di Festival per ragionare insieme sulla scienza del meteo e per capire come adattarsi ai cambiamenti climatici. ‘Tieni il tempo!’ il titolo dell’edizione 2024 dedicata al dialogo tra scienza e società, il responsabile scientifico Dino Zardi: «La meteorologia crea consapevolezza e aiuta a prendere decisioni responsabili. Adattamento e mitigazione, parole chiave per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici» “Tieni il tempo!” è il titolo scelto per la decima edizione del Festivalmeteorologia che animerà Rovereto nei prossimi giorni, da giovedì 14 a domenica 17 novembre. Al centro della discussione saranno le grandi questioni che interessano tutti, a cominciare dal cambiamento climatico e dall’adattamento ai fenomeni estremi, sempre più comuni, fino alla comunicazione del meteo e al ruolo delle istituzioni nella gestione degli allarmi e nella formazione e quello delle varie realtà del terzo settore.
Oggi nella sala Amici del Mart a Rovereto si è tenuta la conferenza stampa di presentazione. «Il clima sta cambiando e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti» ha esordito Dino Zardi, responsabile scientifico del Festival, docente UniTrento e vicepresidente di Aisam. «La meteorologia ci offre una chiave di lettura per comprendere i fenomeni atmosferici in atto. Conoscere è infatti il presupposto per decidere con consapevolezza, per intraprendere nella vita quotidiana le strade più efficaci per adattarsi a questa nuova situazione. Ma anche per avviare e perseguire con costanza quei processi di mitigazione che sono responsabilità della politica e delle istituzioni. L’edizione di quest’anno, la decima in questo lungo cammino di crescita del Festival, è dedicata alla
comunicazione con il grande pubblico, al tentativo di spiegare, coinvolgere e accrescere nella cittadinanza le competenze di base per interpretare i messaggi che si ricevono, come le allerte meteo. In questo senso il Festival ormai da dieci anni è unico nel panorama nazionale. È diventato l’evento di riferimento per la meteorologia e per decodificare i cambiamenti climatici che sconvolgono il nostro pianeta, i nostri territori. Su questa capacità di analisi il Festival ha guadagnato visibilità e reputazione, anche grazie ai grandi nomi scientifici e della divulgazione che è in grado di attrarre. Una buona occasione per parlare e capire meglio di scienza». Zardi ha anche messo in luce come il radicamento sul territorio di questa iniziativa consenta di rafforzare alleanze e competenze: «Il Trentino è un territorio nel quale la Provincia ha fortemente investito, basti pensare al nuovo radar meteo sul monte Macaion e al bollettino euroregionale».
Le conseguenze del meteo sui territori, del resto, sono diventate argomento di stringente attualità. Il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento ha voluto rafforzare la propria presenza al Festivalmeteorologia, con cui collabora sin dalla prima edizione attraverso l’Ufficio previsioni e pianificazione (Meteotrentino). «Questo evento rappresenta una grande opportunità per raggiungere la cittadinanza, anche con l’obiettivo di approfondire l’utilità dei messaggi che inviamo alle persone attraverso le allerte» sono state le parole del dirigente generale Stefano Fait. «Queste ultime sono emesse alla luce delle previsioni dei nostri tecnici, che si
avvalgono di strumentazioni sempre più sofisticate, con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza della popolazione. Appuntamenti come il Festival sono dunque importanti per capire se quanto trasmettiamo sia comprensibile per tutti, affinché si possa utilizzare un linguaggio comune».
Un Festival che anche in questa edizione si conferma un gioco di squadra fra le istituzioni promotrici: coinvolti come enti promotori, oltre all’Università di Trento, anche l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (Aisam) e il Comune di Rovereto e la Fondazione Museo Civico di Rovereto. Tra le sedi coinvolte, Auditorium Melotti, Sala Conferenze del Mart, Polo tecnologico di Trentino Sviluppo, Museo di Scienze e Archeologia, Palazzo Piomarta, Biblioteca Civica “G. Tartarotti” e Sala Belli di Palazzo Alberti Poja.
crisi climatica
di Francesca Dalrì
Il docente Unicam della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e tecnologie, nonché meteorologo (soprattutto per passione) delle gare sciistiche a Cortina è stato ospite della rassegna «Alpitudini»