Il caso
martedì 20 Dicembre, 2022
di Simone Casciano
Non sono bastati i 24 posti letto nell’ex istituto Bellesini, i 100 alla residenza Fersina e i 28 nei container della Bonomelli a risolvere il problema delle persone che dormono per strada a Trento con temperature ormai rigidissime. Secondo l’assemblea antirazzista: «Decine di richiedenti asilo, circa 100, continuano a dormire al gelo, sotto le nevicate degli ultimi giorni, vedendo negato il diritto all’accoglienza a causa dell’inadempienza del Commissariato del governo e della Provincia». Le strutture messe in campo sarebbero quindi insufficienti e si richiede uno sforzo ulteriore. Già nei giorni scorsi il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, aveva avanzato l’ipotesi di aprire la notte la stazione della Trento-Malè. Anche la chiesa di Centochiavi così come la stazione centrale sono delle ipotesi percorribili, già aperte in passato, come ricordato sulle pagine de Il T dal consigliere comunale di Trento Nicola Serra.
Intanto l’assemblea antirazzista denuncia «i trasferimenti forzati dei richiedenti asilo verso la Sardegna: mentre 70 persone sono in attesa, 50 sono già state ricollocate in un centro di accoglienza di massa e isolato a Monastir».
Nella nota l’assemblea lancia un presidio in piazza Duomo per giovedì 22 dicembre alle 17.30. «Non lasciamo che a Trento, nel 2022, si muoia congelati nel silenzio dell’indifferenza!» conclude il comunicato.
il sermone
di Redazione
Il videomessaggio per le festività: «È difficile anche solo immaginare di poter “sperare” sotto il cielo di Gaza o di Kiev, di Aleppo o di Damasco, della Corea e del Sudan»