Politica
venerdì 15 Novembre, 2024
di Johnny Gretter
Alla fine, la decisione tanto attesa è arrivata. Durante la notte di mercoledì, il consiglio regionale ha votato per modificare l’attuale legge elettorale in vigore in Trentino Alto-Adige: tra le altre cose, nei Comuni con oltre 15 mila abitanti è stato imposto un limite di soli due mandati per i sindaci. Pergine, quindi, a maggio 2025 avrà con ogni probabilità un nuovo primo cittadino. Roberto Oss Emer è infatti primo cittadino dal 2013, eletto dopo le dimissioni di Silvano Corradi. Portato a termine il mandato iniziato da Corradi, nel 2015 Oss Emer è stato eletto ancora, e di nuovo nel 2020, quando la sua coalizione di cinque liste civiche aveva ottenuto il 60,23% dei consensi.
Dunque, senza contare i primi due anni, Oss Emer ha già portato a termine due mandati completi e a maggio non potrà ricandidarsi a primo cittadino. Anche se la decisione era nell’aria da alcune settimane, la delusione del sindaco resta forte. «È stato un voto indecente — commenta Oss Emer — soprattutto considerando che è stato proprio un partito autonomista Patt a votare per adeguarci a una legge nazionale. Ed è stata indecente anche l’astensione di Pd e Verdi: il loro voto contrario avrebbe potuto bloccare la nuova legge».
Come già annunciato nelle scorse settimane, l’intenzione di Oss Emer è quella di candidarsi comunque al consiglio comunale, sostenendo un candidato scelto assieme agli altri civici di maggioranza. «Noi come civiche ci saremo lo stesso — prosegue il primo cittadino — e io candiderò comunque per il consiglio comunale. Abbiamo già delle alternative: nelle prossime settimane inizieremo a valutare le candidature».
Alla delusione di Oss Emer si unisce quella della vicesindaca Daniela Casagrande. «La decisione era nell’aria — commenta — ma la cosa che più mi ha stupito è stata la virata verso le logiche nazionali da parte di un partito come il Patt. È stato un voto vergognoso: predichiamo tanto la difesa dell’Autonomia, ma se seguiamo queste tendenze nei prossimi anni andrà totalmente a rotoli. Stiamo perdendo pian piano la nostra autonomia e anche Pd e Verdi hanno fatto la loro parte astenendosi».
Neanche la vicesindaca si sbilancia su chi potrebbe sostituire Oss Emer. «A me dispiace personalmente che il sindaco non possa ricandidarsi — aggiunge Casagrande —. Per lui sarebbe stato importante poter proseguire a lavorare per la comunità. Noi come civici ci saremo: stiamo già lavorando e abbiamo già ricevuto la disponibilità di diverse persone».
Non è ancora chiaro però se anche Impegno per Pergine, lista di cui fanno parte gli assessori Morgan Betti e Massimo Negriolli, resterà nella coalizione di Oss Emer. Alle scorse elezioni provinciali, infatti, Betti e Negriolli si erano avvicinati alla Civica di Gottardi, saldamente ancorata al centrodestra. «Sicuramente questo è un evento — afferma Betti — dopo 12 anni ci sarà un cambiamento netto nella politica perginese. Per noi è ancora presto per capire se appoggiare i civici di Oss Emer: adesso è certo che non potrà candidarsi e quindi la situazione è cambiata di nuovo. Noi comunque siamo disposti a dialogare anche sui nomi proposti da Oss Emer e dagli altri civici: basta che non ci venga imposto nessun candidato a priori. Per ora escludiamo candidature assieme ai partiti nazionali. Come ho già detto, l’anima di Pergine rimane civica».
Dall’altro lato, il Pd perginese ha sempre sperato di poter costituire una coalizione allargata su modello delle provinciali, coinvolgendo partiti come Campobase (tra le cui fila si era candidata anche Daniela Casagrande) e i Verdi. «Finalmente c’è stata chiarezza sulla questione dei mandati — afferma il segretario del Pd perginese, Mirko Casagrande — ora comunque l’obiettivo centrale resta sempre lo stesso: costruire una coalizione di centrosinistra come quella delle ultime provinciali. Il mio obiettivo per la fine dell’anno è chiudere la lista del Pd (e su questo siamo già a buon punto) e avere un’idea precisa sulla coalizione. La priorità, chiaramente, è vincere per occuparci dei veri problemi delle persone: migliorare la mobilità verso Trento e dare più attenzione alle frazioni, finora molto trascurate».