L'investimeno
sabato 16 Novembre, 2024
di Tommaso Di Giannantonnio
Venticinque anni di Upipa, ma non solo. Ieri la festa dell’Unione provinciale delle istituzioni per l’assistenza, all’auditorium Sant’Orsola di Cirè di Pergine, è stata l’occasione per ripercorrere le tappe più significative del sistema Rsa, ma soprattutto per tracciare le strategie future. L’assessore provinciale alla salute Mario Tonina ha annunciato un piano imminente da 62 milioni di euro: dall’aumento dei posti (100 in più) ai contributi per gli investimenti. In provincia ci sono 4.710 posti letto nelle Rsa (residenza sanitaria assistenziale), di cui 4.032 convenzionati. Il Trentino è uno dei territori con il maggior numero di posti in Italia, ma ciononostante le case di riposo non riescono a rispondere a tutte le richieste. Upipa – che gestisce l’85% dei posti con le «sue» 43 aziende pubbliche per i servizi alla persona (Apsp) – stima fino a 1.600 persone in lista d’attesa. Nella prossima legge di bilancio della Provincia «abbiamo trovato risorse importanti: 11 milioni di euro — ha riferito Tonina — I fondi riguarderanno l’aggiunta di circa 100 posti convenzionati (con conversione di posti privati), l’aumento dei parametri di Oss e infermieri e l’equiparazione dello stipendio del personale delle case di riposo con quello dell’Azienda sanitaria». Parallelamente la giunta ha deciso di pubblicare un bando per realizzare lavori di ristrutturazione e ampliamenti delle Rsa. «Con l’apertura del bando a fine febbraio risponderemo alla necessità di investire nelle strutture: abbiamo riservato 34 milioni e vogliamo incrementarli di altri 17 — ha annunciato Tonina — E poi lavoriamo sull’aumento dei posti di centro diurno anziani». Questo è il pacchetto di misure previsto nel breve termine. In prospettiva «abbiamo immaginato di differenziare l’offerta residenziale tra chi ha una grave situazione di non autosufficienza e chi invece vive una media intensità di bisogno — ha aggiunto — Stiamo lavorando per migliorare l’offerta formativa del personale Oss. Manca personale e dovremmo guardare all’esterno, ma in primis dobbiamo incentivare i nostri giovani, fare cultura in modo diverso al momento dell’orientamento». Infine «c’è un impegno anche sulle direttive rispetto ad alcune richieste dei familiari sulla loro presenza dentro le Rsa e per rendere sempre più significativa la presenza di Spazio argento».L’assessore regionale Carlo Daldoss, con delega alle case di riposo, ha poi allargato lo sguardo, annunciando una strategia che riguarderà tutto il Trentino-Alto Adige. L’obiettivo è sempre lo stesso: prepararsi a rispondere all’aumento dei bisogni assistenziali legato all’invecchiamento della popolazione (basti pensare che tra 15 anni gli over 75 saranno 20mila in più in Trentino). «I bilanci pubblici, da soli, non potranno sostenere l’aumento esponenziale dei costi assistenziali — ha spiegato — Stiamo immaginando un secondo pilastro assistenziale, concepito come un sistema volontario e integrativo rispetto a quello previdenziale messo già in campo con Pensplan. L’idea è quella di accantonare risorse oggi per garantire un servizio dignitoso domani: dal pagamento delle rette in Rsa alle badanti. Pensplan potrebbe essere lo strumento ideale». Una sorta di Pensplan 2.0.
La presidente di Upipa Michela Chiogna si è detta soddisfatta delle misure annunciate e ha posto altri tre obiettivi: «Abbiamo bisogno del servizio di blisteraggio dei farmaci, della trasformazione del rimborso degli oneri contrattuali (32 milioni di euro accumulati negli ultimi 10 anni) nella tariffa sanitaria e abbiamo bisogno — ha concluso — di formare gli Oss all’interno delle nostre strutture attraverso il sistema duale».