infortuni sul lavoro
martedì 19 Novembre, 2024
di Davide Orsato
L’intera area è stata ricoperta da metri cubi di schiuma. A vederla da lontano sembrava avesse appena nevicato: invece si tratta di un agente antincendio tra i più potenti in circolazione. Una sostanza che si espande velocemente e soffoca il fuoco privandone dell’ossigeno. Nella tarda serata di domenica qualcosa è andato storto alla ditta Moser Marino e Figli di Lavis, dove converge quasi tutta la raccolta di carta riciclata del Trentino: quel sistema per prevenire gli incendi si è attivato e quella schiuma ha rischiato di soffocare una donna, ora ricoverata all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Soffocata e intossicata
Una vicenda che ha ancora molti punti oscuri da chiarire e su cui stanno indagando i carabinieri della stazione di Lavis.
Il principale mistero da risolvere è il seguente: come si è azionato il sofisticatissimo impianto antincendio? Quel che è certo è che di fuoco non s’è vista traccia. Nemmeno un principio d’incendio. La schiuma però ha ben presto coperto l’intera superficie della ditta, uscendo dall’ingresso principale, un’ampia cavità da cui entrano ed escono i camion e invadendo il parcheggio. Qui si trovava l’auto con all’interno la donna: la compagna di un dipendente della Moser che ha le mansioni di manutentore. Lui era stato chiamato dalla ditta mentre si trovava fuori casa, in sua compagnia, proprio per capire cosa stava succedendo ed era entrato per controllare. Quando la donna ha visto la schiuma alzarsi vicino all’auto ha aperto la portiera, e ne è stata investita. Soccorsa dal compagno e dai vigili del fuoco, che l’hanno vista riversa a terra, è stata portata in ospedale dove è stata sottoposta anche ad accertamenti tossicologici.
Sul posto si sono recati i vigili del fuoco volontari di Lavis, oltre ai permanenti di Trento: hanno lavorato per tutta la notte per sgombrare l’area dalla schiuma, consentendo alla ditta di riprendere l’attività già in mattinata, consentendo l’arrivo dei camion di raccolta carta dalle municipalizzate del Trentino e non solo.
Il terzo uomo
Ma sono arrivati anche i carabinieri, che hanno raccolto le immagini delle telecamere di videosorveglianza. A quanto risulta, in quel momento, risulta la presenza di tre persone: il manutentore e la compagna e un altro dipendente, la cui posizione non sarebbe stato del tutto chiarita: non risulta che dovesse essere presente la domenica sera. «Quel che è certo — spiega uno dei proprietari, Giorgio Moser — è che il nostro sistema antincendio non si è attivato da solo. Siamo tra i pochi in Italia ad avere un impianto di questo tipo proprio per il tipo di attività che svolgiamo. Un’attività che ha un interesse pubblico è che, se si ferma, può creare problemi: anche per questo motivo ringraziamo i vigili del fuoco per il grande impegno di queste ore».