Il caso

domenica 24 Novembre, 2024

Nuovo ospedale, l’ira di Fugatti contro gli Ordini: «Ricorso ingiusto»

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Il governatore trentino: «Noi andiamo avanti». Architetti, ingegneri e geologi replicano: «Cambiate e noi ritiriamo la protesta»

Rabbia, e tanta amarezza. «Perché il ricorso è arrivato da trentini». Ieri mattina il governatore Maurizio Fugatti si è scagliato sugli Ordini professionali di architetti, ingegneri e geologi del Trentino, che nei giorni scorsi hanno presentato un ricorso al Tar contro il bando europeo per la progettazione del nuovo ospedale del Trentino (23,5 milioni di euro). Un ricorso che ha fatto riapparire il fantasma del vecchio Not, naufragato dopo un’odissea giudiziaria.

Il caso
Il contenzioso ruota attorno all’equo compenso, ossia un riconoscimento economico minimo sotto il quale non si può andare. Un principio affermato da una legge nazionale nell’aprile dello scorso anno. Una battaglia storica dei professionisti. Architetti, ingegneri e geologi hanno fatto ricorso perché il bando non prevede questo principio. Si applica invece il massimo ribasso: vince chi fa l’offerta economicamente più vantaggiosa. La Provincia, infatti, nonostante le sollecitazioni, non ha recepito la legge nazionale. E a breve la commissione di gara avrebbe dovuto selezionare il vincitore tra 6 candidati. Ma ora si aspetterà fino al 12 dicembre, quando il tribunale amministrativo si pronuncerà sul ricorso.

Uno dei render del nuovo ospedale del Trentino in via al Desert

Fugatti amareggiato
«È stata una sorpresa — dice Fugatti — Sapevamo che c’era una discussione sull’equo compenso, ma è una questione che deve essere risolta a livello europeo. Siamo stati abituati a ricorsi sotto Borghetto, ma vedere un ricorso trentino fa riflettere: significa che l’interesse particolare, forse anche legittimo, prevale sull’interesse generale. Tutto questo è ingiusto per il Trentino perché si tratta dell’opera più importante dei prossimi 15 anni (da un 1 miliardo di euro in totale, ndr). Oltretutto in un momento in cui l’agenzia degli appalti sta lavorando molto: nel 2023 sono stati banditi appalti per 280 milioni, contro una media di 100-150 milioni degli ultimi quindici anni».
Le categorie hanno scelto le vie legali perché per un anno e mezzo non hanno ricevuto risposte dalla Provincia. «Al tavolo appalti il tema è stato affrontato più volte, e io ho avuto un incontro con le categorie 3 mesi fa, ma un conto è chiedere informazioni, un altro è pretendere risposte. Noi andiamo avanti per la nostra strada».

La replica degli Ordini
Non si è fatta attendere la replica degli Ordini, che ieri pomeriggio hanno inviato un comunicato congiunto a nome della Rete delle professioni tecniche: «Gli Ordini e i Collegi tecnici non sono contro la realizzazione del nuovo polo ospedaliero, anzi sono convinti della sua necessità a breve termine e dell’importanza che riveste per l’intera comunità trentina — affermano — Ovviamente si rendono disponibili a ritirare immediatamente il ricorso qualora la Provincia apporti i dovuti correttivi, anche facendo riferimento al recente correttivo dell’equo compenso approvato dal governo il 21 ottobre». Nella nota, inoltre, si precisa che era stato richiesto un incontro alla Provincia appena un mese fa a seguito di sentenze a favore dell’equo compenso. Il consigliere Andrea de Bertolini (Pd) interviene a sostegno degli Ordini: «La Provincia sapeva, ma ha deciso di ignorare le istanze. Non è un interesse di parte, qui è in gioco la dignità del lavoro dei professionisti, oltre diecimila in Trentino».

L’appello di Giovanazzi
L’ex presidente dell’Ordine degli architetti Marco Giovanazzi, invece, considera il ricorso «un errore tattico»: «Il Trentino ha bisogno di un nuovo ospedale. L’equo compenso è una conquista importante, ma non c’è ancora una legge consolidata. Anzi, con il ricorso si rischia di fare passi indietro. Invito gli Ordini a ritirare il ricorso».