il caso
mercoledì 27 Novembre, 2024
di Redazione
Un altro episodio di violenza domestica che nasconde una realtà di soprusi e minacce in una famiglia residente in Val di Fiemme.
Tutto è scaturito dalla richiesta di aiuto giunta alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Cavalese la settimana scorsa, con cui un minore ha raccontato che il fratello più piccolo, era inseguito e minacciato dal padre.
L’uomo violento, resosi conto della chiamata, ha desistito e si è poi recato al lavoro lasciando i figli in lacrime e in preda al terrore. Nel frattempo i militari giunti nell’appartamento, situato in un complesso abitativo in Val di Fiemme, raccogliendo le prime testimonianze hanno realizzato che nel nucleo familiare di origine straniera, composta dai genitori e due figli minori, si consumassero reiterati maltrattamenti da parte del padre in danno dei propri congiunti. Sulla scorta dei gravi elementi raccolti e considerata la grave esposizione a pericolo delle vittime, i carabinieri hanno prontamente provveduto al loro trasferimento d’urgenza in una località protetta.
Le investigazioni, hanno poi chiarito come il tentativo di aggressione, era scaturito dal fatto che il ragazzino, esasperato dall’ennesima azione violenta in danno della madre, presa a pugni in viso, si era rifiutato di andare con il padre al lavoro, per poter accompagnare la madre al Pronto Soccorso.
Le investigazioni condotte dai militari hanno, inoltre, delineato un preoccupante quadro, in cui il padre, già prima di giungere in Italia, era solito alzare le mani per futili motivi, aggredendo in sequenza sia la moglie che i due figli minori, condotte queste che sono proseguite anche all’arrivo in Italia della famiglia.
Le violenze erano, sino ad ora nella vana, sempre state sottaciute, probabilmente nella utopica speranza che l’uomo potesse cambiare il suo comportamento. A quanto pare l’uomo non si preoccupava del fatto che i propri familiari, per più giorni rimanessero senza provviste, costringendo la donna a far fronte con gli avanzi e chiedendo prestiti per assicurare beni di prima necessità e farmaci ai figli.
L’insieme degli elementi raccolti dai carabinieri hanno consentito all’Autorità giudiziaria di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, eseguita oggi stesso dai militari.
L’uomo dovrà rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.