L'esperto
venerdì 29 Novembre, 2024
di Maddalena Di Tolla Deflorian
«Api e piante. Storia di un amore che stiamo rendendo impossibile» è un nuovo libro, molto particolare, dedicato alle api, al loro legame evolutivo con le piante e al nostro rapporto critico con il mondo di questi incredibili insetti e con gli ecosistemi che li vedono piccoli ma infaticabili protagonisti. Il libro è frutto di passione e competenza scientifica, di una lunga esperienza sul campo, ma anche indirettamente di un’affascinante storia familiare legata alle api per generazioni. È stato scritto e da poco auto-pubblicato (con Amazon, non disponibile in libreria) da Romano Nesler, naturalista e apicoltore impegnato. L’autore lo presenta venerdì 6 dicembre a Pergine (ore 20, nella sala del Centro Servizi, in viale dell’Industria). Questa sarà la prima presentazione di persona in Trentino, dopo quella già avvenuta sul canale youtube personale di Nesler.
«È un libro per tutti, non solo per apicoltori – dice l’autore – Vi si parla del rapporto evolutivo fra api e piante e di come l’uomo, con le sue attività, stia rendendo la vita delle api praticamente impossibile». Però c’è speranza, a fianco dei guai, lo chiarisce Nesler «Si, credo di sì perché le nuove generazioni sono più sensibili a questi temi».
Il volume ha un approccio particolare, che fonde storia evolutiva e natura, sul ponte fra i mondi animale e vegetale, aspetti scientifici e gestionali, con la storia personale (con le api) e quella familiare dell’ autore. «Mio nonno era contadino e apicoltore, allievo di Luigi Sartori, un luminare che ha gettato le basi della moderna apicoltura in Italia e in Europa. Dal nonno mio padre ereditò non solo la passione per le api, ma anche quella per la natura e suoi delicati equilibri» scrive Nesler nel primo capitolo del volume.
Nesler è da tempo un apprezzato protagonista di una forma di apicoltura dove l’allevamento si affianca all’ impegno per l’ambiente, per la ricerca, la divulgazione e la sensibilizzazione e per la difesa delle api e dell’equilibrio ecosistemico. Nesler è anche esponente dell’associazione Apival, che da tempo svolge un importante lavoro di ricerca scientifica e di biomonitoraggio del polline raccolto dalle api della Valsugana e propone un manifesto di azioni per rendere i territori più favorevoli ad api e insetti pronubi in generale.
«Uno dei temi che tratto nel volume sono le problematiche che hanno avuto le api e l’ apicoltura negli ultimi 60 anni – anticipa Nesler – Io sono apicoltore infatti da circa 60 anni, da quando ero giovanissimo, e il tema di partenza è quello della relazione che c’è stata fra le api e le piante. Si spiega molto bene il meccanismo affascinante di coevoluzione. Ci sono tante persone e anche tanti apicoltori che non sanno come mai le api siano insetti sociali: tutto questo dipende dalla storia evolutiva, da come le piante sono riuscite a far diventare le api così come sono». Nesler continua raccontando che nel libro si parla di tutte le problematiche che le piante sono riuscite a risolvere in questo modo.
«Poi – dice l’autore – Entra in scena poco alla volta anche l’uomo con tutti i problemi che ha creato, che sono tanti, dal cambiamento climatici e degli ecosistemi agli effetti della globalizzazione, come ad esempio i parassiti portati in giro con le merci, alcuni dei quali hanno interessato le api. Citiamo la varroa ad esempio, arrivata nel 1980 in Italia col commercio e che dopo ha fatto danni incalcolabili alle api e all’apicoltura. In tempi più recenti è stata importata anche la vespa velutina, che attualmente abbiamo in Liguria e Piemonte, e purtroppo altri parassiti dannosi arriveranno, perché sono già in Europa e si stanno avivicinando all’Italia». Nesler affronta anche la questione critica dei fitofarmaci. «Tutto questo – spiega – Si racconta attraverso delle pagine del mio diario, perchè l’ho vissuto in prima persona da apicoltore».
Il libro porta al lettore anche tante curiosità affascinanti,«“perché il mondo delle api è estremamentte complesso – dice Nesler – Già nel primo capitolo, parlando di come le api si orientano,si vede che in realtà questi insetti, milioni di anni prima che noi comparissimo, in qualche modo conoscevano la trigonometria perché il loro sistema si basa su di essa di fatto, ovvero sull’angolo rispetto al sole e sulla distanza, e hanno un meccanismo di marcatura dei fiori che visitano, per cui quei fiori non vengono successivamente più visitati, ed è quello un sistema di dati boleani (basato sui valori “vero” o “falso”), un meccanismo raffinatissimo per orientarsi».
E come si risolvono dnuque i problemi che Homo sapiens produce per le api e gli altri insetti impollinatori? «Io in vari punti del mio libro spiego come si potrebbe migliorare e comunque leggendo il libro si capisce che i problemi non derivano da un settore solo ma hanno tanti responsabili, compresi noi, come consumatori, per come scegliamo quello che compriamo».
Una sintesi di riflessione si coglie dalle pagine: «In qualche modo la società delle api ha “assorbito” pienamente e proficuamente l’approccio alla vita dei vegetali, che mette le esigenze dell’insieme, cioè dell’organismo, sempre davanti a quelle delle singole componenti». scrive infatti l’autore in un capitolo.
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